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Rendi efficiente la tua impresa: nomina l’Energy Manager

Indice dei contenuti

Le tematiche ambientali ed energetiche stanno assumendo sempre maggiore rilevanza all’interno delle imprese, le quali possono accrescere la competitività attraverso un uso più efficiente delle risorse.

 

Aumento della sensibilità ambientale, liberalizzazione del mercato dell’energia, aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi, l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, ma soprattutto il tema dell’efficienza energetica, rendono fondamentale, oltre che obbligatoria per le imprese a forte consumo di energia, la figura dell’Energy Manager il cui compito principale è condurre le imprese verso una gestione ottimale dell’energia.

 

Chi è l’Energy Manager?

 

L’Energy Manager è una figura di alto profilo. Deve possedere competenze manageriali, tecniche, economico-finanziarie, legislative e di comunicazione.

Necessario per le imprese, grazie alla capacità di interfacciarsi con diversi settori aziendali al fine di individuare potenzialità di miglioramento, aree di intervento, attuando azioni per la riduzione dei consumi energetici, quindi dei costi; soprattutto tenendo conto dell’utilizzo dell’energia in modo efficiente nelle fasi di produzione. Può essere interno o esterno all’azienda.

 

Fire: gli obiettivi del Rapporto Energy Manager 2019

 

Il 13 settembre al Ministero dello Sviluppo Economico è stato presentato da Fire il Rapporto Energy Manager 2019. Il Rapporto si pone i seguenti obiettivi:

 

  • fornire un quadro statistico dettagliato delle nomine pervenute alla FIRE
  • promuovere l’Energy Manager tra i soggetti inadempienti e fra i soggetti non obbligati che però hanno interesse a migliorare per quanto riguarda l’utilizzo dell’energia
  • illustrare i risultati dell’indagine condotta; iI tema trattato nell’ultimo Rapporto è la diagnosi energetica

 

L’attenzione si è focalizzata sulla diagnosi energetica per comprendere eventuali problematiche riscontrate dai soggetti, individuare possibili miglioramenti, diffondere i risultati affinché tutto il Paese possa trarne utilità.

 

Energy Manager tra trend positivi e negativi

 

In Italia il numero degli Energy Manager è in continua crescita, nonostante l’elevato tasso di inadempienza nel settore della Pubblica Amministrazione.

 

Nel 2018 le nomine sono state 2.353 di cui 1.589 da parte di soggetti obbligati. Tra i settori  che hanno deciso di impiegare questa preziosa risorsa, al primo posto troviamo il terziario con 483 nomine, seguito dall’industria con 432 nomine. In ultimo la Pubblica Amministrazione con solo 129 nomine, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Basso anche il tasso di nomine relative alle regioni, pari al 35%; meno della metà delle città metropolitane ha provveduto, mentre i capoluoghi di provincia sono stati solo 31 su 116.

 

Dal Rapporto emerge però, come dato positivo, che dei 1.613 Energy Manager interni all’azienda – obbligate e non – 296 hanno conseguito la certificazione in esperto in gestione dell’energia; delle 740 nomine esterne all’azienda 525 hanno conseguito la suddetta certificazione.

 

Questo dato evidenzia l’attenzione, da parte di imprese ed enti, a nominare Energy Manager con competenze sempre maggiori, su larga scala, acquisite anche tramite la certificazione in EGE.

 

Come procedere alla nomina?

 

L’Energy Manager è una figura introdotta in Italia dalla Legge 10/91 al fine di promuovere il controllo dei consumi e dell’efficienza energetica per le imprese che hanno forti consumi di energia.

 

Le nomine di Energy Manager sono gestite dalla Fire – Federazione Italiana per l’uso razionale dell’energia – che provvede alla pubblicazione di statistiche ufficiali in Italia e promuove il ruolo dell’Energy Manager attraverso continue iniziative in ambito formativo e informativo, con analisi di mercato e supporto istituzionale. La nomina va inviata alla Fire dal legale rappresentante dell’organizzazione, ogni anno entro il 30 aprile, con riferimento ai consumi delle fonti primarie relative all’anno precedente.

 

Chi è obbligato a nominarlo?

 

La nomina dell’Energy Manager è obbligatoria per le imprese con consumi annui superiori a 10.000 tep per il settore industriale e 1.000 tep per tutti gli altri settori, in base all’art.19 della Legge 9 gennaio 1991 n.10.

Non obbligatorio, ma sicuramente utile, è l’Energy Manager locale, che di solito viene nominato da un’impresa multisito per occuparsi di uno stabilimento o gruppo di edifici, restando in collegamento con l’Energy Manager principale.

Nelle medie e grandi organizzazioni può essere nominato responsabile del sistema di gestione dell’energia aziendale, come definito dalla norma internazionale ISO 50001, aggiornata nel 2018.

 

Pubblica Amministrazione: 8 buoni motivi per nominare un Energy Manager

 

Utilizzare in modo efficiente l’energia, senza sprechi, puntando al risparmio economico ed energetico, è una priorità per qualsiasi ente e qualsiasi impresa, ma in maniera particolare dovrebbe esserlo per la P.A. fungendo da esempio per i cittadini.

 

Ecco 8 buoni motivi per cui non puoi non nominare un Energy Manager:

 

  1. monitoraggio dei consumi tramite indicatori di prestazione
  2. individuazione di interventi mirati a riduzione/eliminazione degli sprechi
  3. individuazione di interventi per la riqualificazione energetica di edifici e impianti
  4. riduzione dei costi energetici e delle emissioni CO2
  5. supporto nell’accesso a schemi di incentivazione, quali conto termico, certificati bianchi, bandi e fondi mirati all’uso razionale dell’energia
  6. supporto per la definizione di gare EPC per la riqualificazione energetica di edifici ed impianti
  7. rispetto delle normative energetiche
  8. supporto nella definizione di politiche territoriali

 

Nomina Energy Manager: obbligo ma soprattutto opportunità per la tua impresa

 

La mancata nomina dell’Energy Manager certificato, da parte delle imprese obbligate, impedisce l’accesso ai certificati bianchi, come indicato nel D. M. 11 gennaio 2017. Inoltre, le imprese obbligate che non provvedono alla nomina sono punite con una sanzione amministrativa che può variare da 5.164,57 a 51.645,70 euro.

 

L’Energy manager è una figura chiave per la tua impresa: trasforma le attenzioni all’uso razionale ed efficiente dell’energia in azioni concrete.

 

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