Le società benefit rappresentano un nuovo approccio al business: al raggiungimento dei profitti si aggiungono benefici di carattere sociale ed ambientale, che coinvolgono gli stakeholder interni ed esterni all’azienda.
Un’efficace attività di stakeholder engagement contribuisce al successo dell’impresa, in quanto azienda e stakeholder si influenzano a vicenda. Cosa sono le società benefit? Perché sempre più aziende diventano società benefit? Scopriamolo insieme.
Le società benefit in Italia: dettagli normativi e statistiche
Come diventare società benefit
Perché diventare una società benefit
Società benefit vantaggi: quali sono
Gli obblighi della società benefit
Società benefit: cosa indicare nella relazione di impatto
Vuoi essere un’azienda competitiva e sostenibile? Mettiti in contatto con noi
Società benefit: cosa sono?
Le società benefit (o benefit corporation) sono una forma giuridica d’impresa legalmente riconosciuta in Italia dal 2016, a seguito della legge del 28 dicembre 2015 n. 208. L’Italia è stato il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, ad introdurre le società benefit nel proprio ordinamento.
Lo scopo delle società benefit è produrre un impatto positivo su tutti gli stakeholder, sulla società e sull’ambiente. Le benefit corporation, difatti, presentano una duplice finalità:
- scopo di lucro: derivante dall’esercizio dell’attività d’impresa;
- beneficio comune volontario: riguardante l’aspetto sociale, la sostenibilità ambientale e la trasparenza.
Le società benefit oltre ad avere uno scopo di lucro, devono perseguire uno o più scopi che contribuiscono alla prosperità ambientale e sociale a lungo termine; devono rendere trasparente ciò che fanno, ma soprattutto il modo in cui lo fanno.
Le società benefit in Italia: dettagli normativi e statistiche
In Italia la normativa inerente alle società benefit è disciplinata dalla Legge di Stabilità, ovvero la Legge n. 208 del 2015.
È la stessa disciplina giuridica a stabilire il fulcro dell’attività delle società benefit, ossia il conseguimento di obiettivi sociali ed ambientali.
Secondo un report redatto dall’Osservatorio Italiano sulle Società Benefit, i dati aggiornati al 31 dicembre 2022 indicano che le società benefit in Italia sono oltre 2.600, con un aumento registrato del 55% rispetto al 2021 (oltre il 300% in più rispetto al 2020).
Dall’analisi dell’Osservatorio risulta che molte di queste società benefit sono aziende di grandi dimensioni, con un numero di dipendenti che ammonta ad un totale di 140.000.
I settori più rappresentati sono: il terziario, con oltre il 45% delle società che operano in attività professionali, scientifiche e tecniche o nel campo dell’informazione e della comunicazione, principalmente nell’ambito della direzione aziendale o della consulenza gestionale, nonché nella produzione di software e consulenza informatica.
Il secondo settore maggiormente rappresentato è quello delle attività manifatturiere, soprattutto le industrie alimentari e chimiche.
Quello delle società benefit rappresenta un modo di fare impresa che tenderà ad espandersi sempre di più nel corso degli anni, come dimostrato dalla crescita esponenziale del numero di società benefit nate dal 2020 in poi.
Come diventare società benefit
Tutti i tipi societari previsti dal codice civile, che perseguono scopi di lucro, possono utilizzare un modello di società benefit, modificando il proprio statuto, inserendo i seguenti dati nell’oggetto sociale:
- scopi di beneficio comune generale: responsabilità, sostenibilità e trasparenza nei confronti degli stakeholder;
- scopi di beneficio comune specifico: modalità con cui la società benefit si impegna a creare il beneficio comune.
Pur non essendo previsto un espresso divieto normativo, non sussiste una coerenza logica tra il modello di società benefit, che coniuga lo scopo di lucro con la finalità di beneficio comune, e quello relativo alle cooperative, le quali sono società esclusivamente no profit.
L’obbligo di indicare il beneficio comune che la società intende perseguire è fondamentale per i manager e i dirigenti, affinché con i loro interventi non incorrano in azioni di responsabilità.
Perché diventare una società benefit
Diventare una società benefit vuol dire raggiungere un beneficio comune e generare profitti per gli azionisti. Per beneficio comune si intende un impatto tangibile sulla società e sull’ambiente, ad esempio mediante:
- la fornitura di beni o servizi per i cittadini a basso reddito o per le comunità svantaggiate;
- la protezione dell’ambiente;
- il miglioramento della salute umana;
- la promozione dell’arte, della scienza e della conoscenza;
- l’aumento dei flussi di capitale verso soggetti che creano un beneficio comune (investimenti ad impatto).
Società benefit vantaggi: quali sono
La modifica del proprio statuto al fine di diventare una società benefit o la costituzione di una nuova società benefit porta diversi vantaggi:
- capacità di attrarre investimenti a impatto sociale (Impact Investment);
- maggiore reputazione, come impresa che opera in modo responsabile;
- conquista di giovani talenti, sempre più interessati a lavorare in imprese socialmente responsabili;
- ingresso in una rete di imprese che condividono gli stessi valori e sviluppano nuovi mercati;
- partecipazione ad un business innovativo in grado di dare maggiore valore alla società e all’ambiente;
- accedere a vantaggi fiscali, come il credito d’imposta per le società benefit, un’agevolazione fiscale del 2022 che era stata prevista per sostenere le spese di costituzione e trasformazione e che potrebbe essere nuovamente prevista.
La società benefit può introdurre le parole Società Benefit o l’abbreviazione SB accanto alla propria denominazione sociale.
Presentarsi sul mercato come società benefit attira l’interesse di fornitori, clienti ed investitori, sempre più attenti alle scelte sostenibili.
Gli obblighi della società benefit
La società benefit deve indicare le finalità di beneficio comune nell’oggetto sociale.
Ogni società benefit deve nominare un responsabile d’impatto, il cui compito è assicurare che la società persegua lo scopo dichiarato di beneficio comune.
La società benefit deve presentare un rapporto annuale – relazione di impatto o valutazione di impatto – redatto secondo uno standard che sia esauriente, trasparente, credibile e sviluppato da un ente non controllato o collegato alla società benefit.
Lo standard maggiormente utilizzato è il B Impact Assessment (BIA) rilasciato da B Lab, organizzazione no profit, che agisce nel rispetto dei principi di indipendenza e trasparenza. Il BIA permette di misurare gli impatti ambientali e sociali generati dall’azienda, mediante un questionario.
>I requisiti di trasparenza e veridicità dei dati trasmessi sono verificati dall’Autorità Garante della concorrenza e del mercato.
Società benefit: cosa indicare nella relazione di impatto
Le informazioni contenute nella relazione di impatto devono rispettare quanto indicato dalla legge sulle società benefit, includendo le seguenti aree di valutazione:
- governance aziendale: scopo della società, livello di coinvolgimento con gli stakeholders, grado di trasparenza delle politiche e delle pratiche adottate dalla società;
- lavoratori: relazioni con i dipendenti e i collaboratori; retribuzione, benefit, comunicazione, flessibilità, sicurezza sul lavoro, formazione e opportunità di crescita personale;
- altri portatori d’interesse (soggetti coinvolti direttamente o indirettamente alle attività della società): relazioni della società con fornitori, territorio e comunità in cui opera la società, azioni di volontariato e di supporto allo sviluppo locale, catena di fornitura, attività culturali e sociali;
- ambiente: impatto della società in termini di utilizzo di risorse, energia, materie prime, processi produttivi, logistici e distributivi, uso, consumo e fine vita.
L’obbligo della relazione di impatto consente di rendere trasparente il perseguimento del beneficio comune e la valutazione d’impatto.
Per redigere la relazione d’impatto è obbligatoria la nomina di un responsabile d’impatto; una figura dalle competenze trasversali in materie economico-aziendali, giuridiche e tecniche adibita a rendicontare i risultati ottenuti e le azioni intraprese.
Prima di redigere la relazione d’impatto, le società benefit stabiliscono i principi sui quali sviluppare la loro strategia sostenibile, definendo chiaramente la finalità da perseguire; per una questione di coerenza è opportuno che le aziende scelgano obiettivi sociali e ambientali coerenti con il proprio modello di business, ad esempio un’impresa del settore energetico potrebbe puntare sull’elaborazione di strategie di energy management volte alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività.
Vuoi essere un’azienda competitiva e sostenibile? Mettiti in contatto con noi
Negli ultimi anni è notevolmente cresciuta l’attenzione per il tema della sostenibilità, ne è un esempio il numero sempre crescente di società benefit nel nostro Paese, a dicembre 2022 pari a 2.600.
Per essere un’azienda competitiva è necessario integrare i principi di sostenibilità ed innovazione nel proprio core business, in quanto sono sempre più richiesti dal mercato; soprattutto, è fondamentale per elaborare strategie di miglioramento continuo, sotto il profilo economico ed ambientale.
Diventare società benefit significa dimostrare di essere un’impresa socialmente responsabile e affidabile.
Per saperne di più mettiti in contatto con i nostri consulenti.