L’obiettivo principale dell’ecosostenibilità è ridurre al massimo l’impatto ambientale di ogni azione per far si che anche le generazioni future possano godere delle risorse del pianeta.
In campo energetico l’ecosostenibilità si esprime attraverso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e di prodotti cruelty-free, che non necessitano di materie prime di origine animale.
Il riciclo e il riuso permettono di riutilizzare materiali di scarto e di trasformarli in nuovi oggetti, senza causare sprechi. Molto spesso, infatti, si parla di riciclo creativo: nella moda, nel design e anche nel settore food, dove è sorta la “tendenza” di cucinare con gli scarti. Un trend che in realtà si colloca come una necessità, una cucina consapevole per ridurre lo spreco alimentare. Lo scarto di filiera diventa risorsa da valorizzare in una logica di simbiosi tra realtà produttive.
Sostenibilità condivisa: le iniziative delle aziende e i benefici che ne derivano
Attuare politiche di sostenibilità aziendale consente di attirare maggiori clienti e fornitori, a beneficio del bilancio economico dell’impresa, grazie a ricavi maggiori derivanti dall’abbattimento dei costi – ad esempio energetici – e dei processi a volte troppo poco digitalizzati a causa di tecnologie obsolete, quindi non rispettose dell’ambiente.
Nella nostra quotidianità troviamo molte aziende che hanno intrapreso un percorso sostenibile. Ne citiamo alcune:
Carte d’Or, il noto marchio di gelati, ha ideato un packaging in bioplastica ottenuta dagli scarti dei mais. La vaschetta del gelato è in carta certificata PEFC e PLA – acido polilattico – che può essere smaltita nell’organico, evitando così un accumulo di rifiuti plastici.
Ichnusa, brand sardo noto per la birra, ha prodotto delle bottiglie riconoscibili dal tappo verde – come simbolo di rispetto per l’ambiente – riutilizzabili per oltre 20 anni, riducendo così la produzione di vetro e tagliando di oltre un terzo le emissioni di gas a effetto serra.
Skyscanner, il sito di ricerca voli a livello mondiale, ha reso disponibile il tag “Opzioni sostenibili” che identifica i voli che hanno minor impatto ambientale. Si stima che nel 2019, oltre 10 milioni di utenti abbiano scelto questa possibilità.
Triple Bottom Line di Elkington: i tre pilastri della sostenibilità
Nella seconda metà degli anni ‘90 John Elkington, consulente senior nel campo della responsabilità sociale d’impresa e dello sviluppo sostenibile, nonchè fondatore dell’organizzazione internazionale SustainAbility, coniò l’espressione Triple Bottom Line – TBL – per segnalare alle aziende la necessità di fornire un rendiconto sulle tre principali dimensioni della propria performance, economica, sociale ed ambientale, attraverso un unico documento destinato ad investitori, clienti e stakeholder.
Per generare risultati ed essere competitivi sul mercato, è necessario attuare una strategia d’impresa che comprenda le cosiddette 3P. Le tre P stanno per Planet, People e Profit: pianeta, persone e profitto. Questi tre termini si pongono come fondamenta per un’impresa ecosostenibile, la quale deve pensare, progettare e agire a livello ambientale e sociale senza mettere da parte ciò che riguarda le entrate economiche.
Adottare strategie ecosostenibili porta un vantaggio competitivo
Le imprese adottano sempre più processi che portano ad avere una strategia più o meno ecosostenibile, strategia che porta nuove forme di vantaggio competitivo. La diffusione di pratiche come il calcolo della carbon footprint ha rivoluzionato ancor più l’approccio delle imprese. Le aziende quindi guardano al futuro con crescente attenzione all’ambiente, mettendo la sostenibilità al centro delle strategie aziendali.
Uno dei primi settori che ha subito questo cambiamento è quello del packaging, attraverso la creazione di prodotti realizzati con materiale riciclabile. Ma c’è anche chi punta a ridurre l’impronta idrica e di carbonio della filiera di produzione, per conoscere l’impatto ambientale e trovare gli strumenti per ridurlo.
Aziende eco friendly e la reputazione d’impresa
Diminuire il consumo di plastica, scegliere soluzioni meno inquinanti, rivolte allo sviluppo sostenibile, al risparmio energetico, è possibile solo con il contributo delle aziende. Si tratta di una catena che parte dalla produzione.
I buoni propositi dei consumatori restano tali senza una scelta attenta da parte delle aziende.
Vi deve essere quindi un’integrazione totale da parte di tutta la catena produttiva e di consumo, affinchè si possa giungere all’obiettivo della salvaguardia ambientale.
La scelta green è anche una scelta di business. Un’azienda che introduce elementi green non solo rispetta la natura, ma presta attenzione alle necessità del cliente. Ciò riduce le distanze e crea fiducia nei consumatori, che avvertono un impegno reale e costante da parte dell’impresa. La reputazione di impresa è infatti la credibilità che questa ha di fronte alla società, in merito a tematiche che la società stessa reputa fondamentali.
Quanto incide il ruolo del consumatore?
Le nuove tecnologie e le aspettative dei consumatori incidono notevolmente sulle scelte delle aziende. Un’integrazione di strumenti, di idee, di pratiche che passano attraverso la figura del consumatore che diventa sempre più attivo nel processo di creazione del valore aziendale, tanto da essere definito prosumer. Un ruolo che si distacca dall’essere passivo ai processi produttivi, bensì partecipa in modo attivo nei processi di creazione, produzione, distribuzione e consumo.
L’edilizia sostenibile e la Green economy
Il settore edile si colloca tra quelli impegnati nella corsa alla sostenibilità.
Grazie all’applicazione di tecnologie e tecniche costruttive per la riqualificazione energetica degli edifici, allo scopo di abbattere l’impatto ambientale, si genera una nuova edilizia legata al recupero, all’efficienza energetica e alla sicurezza antisismica.
Diventa necessario progettare secondo dei principi in ottica di green economy:
- considerare l’intero ciclo di vita di un edificio – LCA
- realizzare edifici ad energia quasi zero – nZEB
- inserire l’automazione per migliorare il funzionamento degli edifici, favorendo il controllo e il funzionamento degli impianti
- organizzare il cantiere secondo obiettivi di tutela e sostenibilità ambientale
- applicare l’economia circolare per ridurre l’impatto alla fine del ciclo di vita dell’edificio che diventa così una risorsa di materiali da riutilizzare
- formare e sensibilizzare gli operatori su regole, leggi e strumenti adeguati.
Con l’EPD, dichiarazione ambientale di prodotto, l’azienda dimostra che i materiali impiegati per i lavori edilizi rispettano i CAM – Criteri Ambientali Minimi – che attribuiscono un valore di sostenibilità al materiale o al prodotto. Il rispetto di questi criteri consente, inoltre, di accedere ad alcuni bonus statali, quale ad esempio il Superbonus 110% ma è anche obbligatorio ai fini della partecipazione agli appalti della P.A.
I benefici delle certificazioni ambientali per la tua azienda
Visto il crescente interesse del consumatore nei confronti delle tematiche ambientali, le aziende adottano politiche green che permettono da un lato di incontrare e soddisfare la nuova domanda e dall’altro di diminuire l’impatto ambientale.
Le certificazioni ambientali, quali carbon footprint , dichiarazione ambientale di prodotto – EPD – e le certificazioni di sostenibilità richieste dalle piattaforme di vendita on line, come Amazon, apportano benefici importanti alle aziende in quanto consentono al consumatore di attuare scelte più consapevoli nel rispetto dell’ambiente.
Se hai intenzione di avviare un percorso di sostenibilità aziendale, se sei interessato a interventi di efficientamento energetico, alla riduzione dell’impronta di carbonio aziendale, di prodotti o vuoi ottenere le certificazioni ambientali necessarie a dimostrare che anche la tua azienda adotta un approccio sostenibile, mettiti in contatto con noi!
Compila il form.