Le norme Ue sui prodotti in plastica monouso intendono prevenire e ridurre l’impatto ambientale, sull’ambiente marino e sulla salute umana; promuovono la transizione verso un’economia circolare con modelli di business, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.
Affinché il ciclo di vita della plastica diventi circolare è necessario trovare una soluzione per la crescente produzione di rifiuti in plastica e per la loro dispersione nell’ambiente.
La Direttiva europea plastica monouso è entrata in vigore nel 2019. Quest’anno scatta l’obbligo di recepimento da parte degli Stati membri. La plastic tax si allinea alla Direttiva europea SUP. Due misure europee con finalità in comune, ma diverse tra loro. Facciamo chiarezza.
Direttiva SUP: cos’è e quali sono gli obiettivi
La Direttiva SUP – Single Use Plastic – intende prevenire e ridurre l’impatto sull’ambiente e sulla salute umana, causato da alcuni prodotti in plastica monouso, prodotti in plastica oxo-degradabile e attrezzi da pesca contenenti plastica. La plastica oxo-degradabile contiene additivi che, attraverso l’ossidazione, comportano una frammentazione della plastica o decomposizione chimica.
La Direttiva europea promuove, in ottica di economia circolare, prodotti e sistemi riutilizzabili, sostenibili, non tossici e prodotti monouso. Contribuisce al conseguimento dell’obiettivo 12 di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
Quali sono i prodotti in plastica monouso
I prodotti in plastica monouso sono destinati ad essere utilizzati una volta sola o per un breve periodo, prima di essere gettati. Sono esclusi dalla definizione di plastica monouso i prodotti progettati e immessi sul mercato che durante il loro ciclo di vita sono riutilizzati per la stessa finalità per cui sono stati concepiti.
Solo se le alternative sostenibili sono facilmente disponibili e convenienti, i prodotti in plastica monouso sono vietati dal 3 luglio 2021. I prodotti a cui è applicato il divieto sono: bastoncini cotonati, posate, cannucce, agitatori e bastoncini per palloncini, tazze, contenitori in polistirene espanso per alimenti e bevande e tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile.
Limitare l’uso della plastica monouso: le misure Ue
L’economia dell’Unione europea può diventare più resiliente e competitiva; ciò preservando il valore dei prodotti e dei materiali il più a lungo possibile. Per limitare l’uso dei prodotti in plastica monouso, l’Unione europea mette in atto le seguenti attività:
- ridurre i consumi attraverso campagne di sensibilizzazione;
- introdurre nuovi requisiti di progettazione;
- introdurre requisiti di etichettatura, informare i consumatori sul contenuto di plastica dei prodotti, sulle opzioni di smaltimento e sugli eventuali danni arrecati all’ambiente in caso di plastica dispersa nell’ambiente;
- introdurre obblighi di gestione dei rifiuti e risanamento per i produttori, compresi i regimi di responsabilità estesa del produttore.
L’Ue punta a due obiettivi in particolare per quanto riguarda l’uso della plastica monouso:
- raccolta differenziata del 77% per le bottiglie di plastica entro il 2025 e del 90% entro il 2029;
- plastica riciclata al 25% nelle bottiglie per bevande in PET dal 2025 e del 30% in tutte le bottiglie dal 2030.
I rifiuti che più inquinano le spiagge d’Europa sono i tappi e i coperchi di plastica dei contenitori utilizzati per le bevande. Per questo motivo i contenitori per bevande dovrebbero essere immessi sul mercato solo se rispettano determinati requisiti di progettazione (ad esempio se i tappi e i coperchi restano attaccati ai contenitori per tutta la durata d’uso del prodotto).
Informare per prevenire: la corretta gestione della plastica monouso
Per prevenire la dispersione dei rifiuti nell’ambiente e metodi impropri di smaltimento dei rifiuti di plastica, è necessario che i consumatori e coloro che utilizzano attrezzi da pesca, siano correttamente informati su:
- disponibilità di alternative riutilizzabili
- sistemi di riutilizzo
- migliori modalità di gestione dei rifiuti e/o quelle da evitare
- impatto ambientale causato da pratiche scorrette
- percentuale del contenuto di plastica presente nei prodotti in plastica monouso e attrezzi da pesca
- impatto sulla rete fognaria dello smaltimento improprio dei rifiuti
Gli Stati membri devono provvedere ad istituire regimi di responsabilità estesa del produttore per gli attrezzi da pesca contenenti plastica immessi sul loro mercato.
Cos’è la plastic tax
La plastic tax è l’imposta sul consumo di manufatti in plastica monouso – MACSI.
L’entrata in vigore è stata fissata al 1° gennaio 2023, a seguito di diversi rinvii. Sono introdotte le seguenti novità:
- ampliamento dell’obbligo di tassa ad altri soggetti (residenti o non residenti nel territorio nazionale che vendono MACSI ottenuti in un impianto di produzione da un altro soggetto nazionale);
- aumento dell’importo minimo per eseguire il pagamento (pari a 10,00 euro);
- estensione dei poteri di verifica e controllo da parte dell’Agenzia delle Dogane, con un ribasso del regime sanzionatorio in caso di violazioni (da 250 a 2500 euro a seconda della violazione).
L’obiettivo della plastic tax è disincentivare l’uso di prodotti che contengono plastica monouso utilizzata per il contenimento, la protezione, la manipolazione e la consegna di prodotti alimentari o altro tipo di merci.
Chi è obbligato al pagamento della plastic tax?
Il pagamento della plastic tax è obbligatorio per:
- il fabbricante: per i MACSI realizzati nel territorio nazionale
- il soggetto che acquista i MACSI da altri Paesi Ue o che li cede, se acquistati da un consumatore finale
- l’importatore di MACSI provenienti da Paesi terzi
La tassa da pagare equivale a 0,45 euro al kg per materia plastica contenuta nei MACSI. Se vuoi saperne di più sulla plastic tax, consulta il nostro approfondimento.
Certificazione ReMade in Italy: diventa un’azienda virtuosa con noi
Le aziende virtuose sono escluse dal pagamento della plastic tax e sono premiate con il riconoscimento di un credito d’imposta. Si tratta di aziende attive nel settore MACSI, che fanno ricorso ad un adeguamento tecnologico per la produzione di manufatti compostabili, ai sensi dello standard EN 13432. Sono, inoltre, esclusi:
- dispositivi medici
- MACSI utilizzati per contenere e proteggere i medicinali
- prodotti riciclati o con una percentuale di plastica inferiore al 40%
ReMade in Italy è la certificazione per il contenuto di materia riciclata; una dichiarazione della percentuale contenuta in un materiale, in un semilavorato o in un prodotto finito, di qualsiasi tipologia e appartenente a qualsiasi filiera.
Prepara la tua azienda ai cambiamenti normativi e sostieni l’economia circolare. Affidati alle nostre certificazioni.