loader image
Risparmia
Energia
Risparmia
Energia
Risparmia
Energia

Sostenibilità d’impresa e tradizione sartoriale: il quarto appuntamento Tecno Talks

638f2fe613991

Siamo giunti al quarto e ultimo appuntamento del 2022 di Tecno Talks, il nostro ciclo di eventi dedicati alla sostenibilità d’impresa. Ancora una volta la storica location di Palazzo Ischitella ha aperto le porte ad ospiti illustri per l’evento dal titolo “Moda e sostenibilità: l’eccellenza di E. Marinella”.   L’eccellenza delle cravatte made in Italy: da Napoli a Buckingham Palace   Mercoledì 30 novembre si è svolto il quarto appuntamento del ciclo Tecno Talks, il nostro format per promuovere e raccontare la sostenibilità d’impresa. In questa occasione, il presidente Giovanni Lombardi ha invitato il “vicino di casa” Maurizio Marinella per raccontare la ultra-centenaria storia di E. Marinella; eccellenza campana partita dalla vicina sede in Via Riviera di Chaia arrivando a conquistare il mercato internazionale.   L’evento, moderato come sempre da Simone Filippetti e con la preziosa presenza del nostro advisor per la sostenibilità Paolo Taticchi, ha permesso ai partecipanti – in sala e online – di scoprire numerose chicche sulla storica boutique napoletana e sul suo patron.   Durante l’incontro è emerso che il modello aziendale all’italiana – basato sulla storicità e sulla successione delle generazioni – è ancora estremamente valido e apprezzato in giro per il mondo, diventando in alcuni casi anche un case study oltre che un modello a cui tendere.   Storia e impresa, aneddoti professionali e personali: Marinella ha raccontato della nomina a Cavaliere del Lavoro nel 2011, della linea di cravatte e foulard interamente prodotta con un tessuto derivato dalle bucce d’arancia, e ancora dell’esposizione di alcuni suoi articoli al MoMa di New York nel 2017. Il museo richiese all’azienda alcuni suoi capi iconici – primo fra tutti la cravatta – per raccontare la storia della moda contemporanea. Marinella ha anche voluto ricordare alla platea il vero significato di sostenibilità. Che si riferisce certamente a tematiche ambientali, ma che ha anche un significato più ampio, legato alla sfera del sociale.   Promuoviamo la sostenibilità d’impresa e le strategie ESG con un format vincente   La crescita di un’azienda deve tener conto di diversi fattori, ma è necessario prima di tutto che si comprenda quanto sia importante integrare la sostenibilità nel proprio modello di business ed è questa la mission dei Tecno Talks.   Da Simone Filippetti al pubblico in platea, da Paolo Taticchi a Maurizio Marinella, anche in quest’ultimo Tecno Talks i partecipanti hanno condiviso esperienze, suggerimenti, scenari, consapevolezze e preoccupazioni.   E come ci ricorda in chiusura il nostro advisor Paolo Taticchi, la sola strategia vincente per il futuro delle imprese è caratterizzata dall’approccio ESG, per l’ambiente, per la società, per l’azienda.   Monitora i nostri canali social per scoprire quando si terrà il prossimo appuntamento Tecno Talks, il primo del 2023.

Reporting di sostenibilità: perché e come conformarsi ai nuovi obblighi

637b4da0d1746

Questo contenuto è stato aggiornato in data 29/11/2022   La direttiva CSRD è stata adottata, approvata prima dal Parlamento e poi dal Consiglio europeo. Presto l’obbligo di rendicontare la sostenibilità entrerà in vigore interessando una platea di imprese molto ampia, incluse le PMI. Vediamo insieme cosa accadrà nei prossimi mesi e cosa possono fare le imprese per adeguarsi e non restare indietro.   Corporate Sustainability Reporting Directive: tutto pronto per l’entrata in vigore   Il 10 novembre 2022 il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive). La CSRD estende l’obbligo di rendicontazione non finanziaria a più imprese, incluse le PMI, imponendo loro la pubblicazione del report di sostenibilità, quale documento per informare il pubblico dell’impatto che l’impresa e le sue attività hanno sulla società, sull’ambiente, sulle persone, sul pianeta, indicando anche i rischi di sostenibilità a cui essa è esposta.   La direttiva CSRD è un’estensione della direttiva NFRD (Non Financial Reporting Directive), concepita per modificare quest’ultima con un percorso iniziato il 21 aprile 2021. Questo processo si è concluso con l’approvazione del Consiglio europeo avvenuta il 28 novembre 2022; ora gli Stati membri devono adottare le nuove norme entro 18 mesi.   La direttiva CSRD sarà equiparata alla direttiva NFRD. Ricordiamo che quest’ultima è stata recepita dal nostro ordinamento giuridico attraverso il D. Lgs. 254/2016 e ha introdotto l’obbligo della Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) per gli enti di interesse pubblico. Report di sostenibilità: la graduale entrata in vigore dell’obbligo L’obbligo di redazione del reporting di sostenibilità sarà introdotto in modo graduale e riguarderà man mano sempre più aziende: Dal 1° gennaio 2024: grandi imprese di interesse pubblico (EIP) con più di 500 dipendenti già obbligate oggi alla redazione e pubblicazione della DNF (Dichiarazione Non Finanziaria).  Rendicontazione 2025 sull’esercizio 2024; Dal 1° gennaio 2025: grandi imprese non ancora obbligate alla pubblicazione della DNF con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali. Rendicontazione 2026 sull’esercizio 2025; Dal 1° gennaio 2026: piccole e medie imprese (PMI) quotate, escluse le microimprese, gli istituti di credito di piccole dimensioni e non complessi e le imprese di assicurazione captive. Rendicontazione 2027 sull’esercizio 2026; Dal 1° gennaio 2027:  imprese di Paesi terzi con almeno una filiale in territorio europeo e un fatturato netto di 150 milioni di euro in Ue. Fino al 2028 le PMI possono scegliere di non partecipare, anche se – come vedremo – ciò si tradurrebbe un’azione svantaggiosa per la stessa impresa. Il reporting di sostenibilità dovrebbe far parte del report di gestione, documento finora obbligatorio solo per le società quotate in borsa, diventando così parte integrante del reporting aziendale. Finalità della CSRD e standard di rendicontazione di sostenibilità La nuova Direttiva è stata introdotta per soddisfare diverse esigenze. Prima tra tutte quella di eliminare le carenze proprie alla direttiva NFRD, ritenuta poco stringente in tema di trasparenza circa l’impatto sociale, ambientale e gli obiettivi climatici europei. La CSRD mira anche alla riduzione degli eventi di greenwashing, a rafforzare l’economia sociale del mercato europeo e gettare le nuove basi per standard di sostenibilità aziendale a livello mondiale. Nel corso del 2023 la Commissione europea adotterà nuove norme utili all’implementazione della CSRD; al momento non esiste ancora un format definitivo per la redazione del report di sostenibilità. Per quanto riguarda, invece, gli standard di riferimento l’organo incaricato nel giugno 2020 – l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) – ha approvato la versione finale degli ESRS (European Sustainability Reporting Standards). Questi stabiliscono le regole e i requisiti per la rendicontazione di sostenibilità da parte delle aziende, degli impatti, delle opportunità e dei rischi legati alla sostenibilità. CSRD, NFRD, SFDR e Tassonomia europea: comprendiamone le differenze Nel corso degli ultimi anni il Parlamento europeo ha adottato diverse disposizioni per rendere possibile la transizione verso un’economia sostenibile e facilitare il raggiungimento degli obiettivi indicati con l’Accordo di Parigi e il Green Deal europeo. Alla direttiva NFRD, che introduce l’obbligo della Dichiarazione Non Finanziaria, sono seguiti regolamenti come il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) e il regolamento sulla Tassonomia europea. Il primo, in vigore da marzo 2021, introduce obblighi per la finanza sostenibile rivolti alle imprese di investimento con sede nell’Unione europea, tenute alla rendicontazione degli impatti socio-ambientali dei propri prodotti finanziari. La Tassonomia, invece, rappresenta una guida per la classificazione delle attività economiche ritenute sostenibili sul piano ambientale. Queste disposizioni, unite alla CSRD, servono all’Unione per definire un sistema equo e trasparente per la comparazione e l’analisi delle informazioni socio-ambientali delle aziende europee. Report di sostenibilità: cosa cambia per le imprese? Con l’entrata in vigore della direttiva CSRD le imprese sono più responsabili nei confronti del pubblico circa il proprio impatto socio-ambientale e le informazioni che diffondono. Pertanto, seguendo quanto indicato sopra, dovranno adattarsi al nuovo obbligo, prepararsi ad essere sottoposti a controlli e ad acquisire certificazioni indipendenti per dimostrare la veridicità delle informazioni pubblicate. Le aziende dovranno fornire i dettagli sulla strategia di sostenibilità che hanno scelto di adottare, gli obiettivi, le politiche aziendali, i piani d’azione; fornire informazioni circa le valutazioni materiali degli impatti ambientali, sociali, dettagli sulla governance e molto altro. Imprese e rendicontazione di sostenibilità: come prepararsi per non restare indietro Il report di sostenibilità permette alle imprese di comunicare al pubblico, interno ed esterno all’azienda, la propria virtuosità, la capacità di aggiungere ed essere valore per il pianeta e per la società. Inoltre, apporta vantaggi diversi, tra cui: Accesso a linee di credito e incentivi ad hoc; Supporto e miglioramento della pianificazione aziendale; Potenziamento dell’immagine aziendale. Le imprese e le PMI che vogliono prepararsi a questo cambiamento possono cominciare a familiarizzare con il concetto della sostenibilità aziendale, approfittando di canali dedicati alla sostenibilità d’impresa, come i nostri Tecno Talks, conoscendo le testimonianze di chi la strada della sostenibilità l’ha già percorsa con successo. Una volta acquisite le informazioni necessarie è giusto conoscere il livello ESG della propria azienda, attraverso un assessment conforme alle normative in vigore, per capire – con l’aiuto di menti

Sostenibilità d’impresa e strategie vincenti: al terzo Tecno Talks si parla di trasporto ferroviario

635a53c749b46

Siamo giunti al terzo appuntamento con il nostro ciclo dedicato alla sostenibilità d’impresa, ancora una volta nella splendida location di Palazzo Ischitella di Napoli in compagnia di ospiti illustri, per l’evento dal titolo “Trasporti: le opportunità di un futuro sostenibile”.   Il trasporto ferroviario per la transizione ecologica e gli obiettivi di neutralità carbonica   Lunedì 24 ottobre si è svolto il terzo appuntamento del ciclo Tecno Talks, il nostro format per la promozione della sostenibilità d’impresa. Accolti dal Presidente Giovanni Lombardi, i partecipanti in sala e online hanno potuto assistere all’evento guidato da Simone Filippetti e ascoltare la testimonianza di Luigi Corradi, AD e Direttore Generale di Trenitalia, unita ai preziosi suggerimenti del nostro Advisor per la sostenibilità Paolo Taticchi.   Durante l’incontro abbiamo potuto comprendere perché il trasporto ferroviario rappresenta oggi una valida alternativa sostenibile, adatta a chi intende spostarsi nel rispetto del Pianeta e senza trascurare le proprie esigenze.   Il treno è un mezzo di trasporto sostenibile, a confermarlo c’è il Rapporto Transport and environment 2020 presentato dall’EEA (European Environment Agency – Agenzia Europea dell’Ambiente) già qualche anno fa. In effetti, il report dimostrava che sul totale delle emissioni di gas serra imputabili al trasporto e pari al 25% per l’anno 2018 solo lo 0,4% era imputabile ai treni diesel. Ma c’è ancora tanto da fare per contribuire alla transizione ecologica del Paese, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030.   Riduzione delle emissioni, neutralità carbonica, sviluppo sostenibile rappresentano gli obiettivi tra i più attenzionati dall’Europa per i prossimi decenni; è arrivato il momento per le imprese di prepararsi ad accogliere gli obblighi correlati a queste finalità. Strategie ESG: le preziose testimonianze dei nostri ospiti   Da Simone Filippetti al pubblico in platea, da Paolo Taticchi a Luigi Corradi, anche in quest’ultimo Tecno Talks i partecipanti hanno condiviso esperienze, suggerimenti, scenari, consapevolezze e preoccupazioni.   È ormai chiaro a tutti che le imprese devono intervenire per la sostenibilità aziendale. Bisogna cominciare a misurare le proprie performance ESG per capire quanto bisogna fare e tracciare un nuovo percorso, un progetto di crescita aziendale nuovo e premiante, perché innovativo e sostenibile.   Promuoviamo la sostenibilità d’impresa con un format vincente   La semplicità del format Tecno Talks continua a riscuotere un grande successo, perché è essenziale; le nozioni condivise arrivano dritte al partecipante perché storia di successi aziendali, assolutamente raggiungibili.   Come ci ricorda il nostro Advisor Paolo Taticchi, la sola strategia vincente per il futuro delle imprese è caratterizzata dall’approccio ESG, per l’ambienta, per la società, per l’azienda.   Monitora i nostri canali social per partecipare al prossimo Tecno Talks di dicembre e non esitare a contattarci se desideri approfondire la conoscenza dei nostri servizi.

Best Managed Companies: Tecno premiata per la quinta volta consecutiva

633d8b0d6eae0

Anche quest’anno rientriamo tra le aziende italiane che dimostrano eccellenza nella capacità organizzativa, strategica e nelle performance.   Siamo vincitori per la quinta volta consecutiva del Best Managed Companies Award, il premio promosso da Deloitte Private, con la partecipazione di ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore), ELITE-Gruppo Euronext e Piccola Industria Confindustria. La nostra azienda rientra anche quest’anno tra le “Società Gold”; una categoria conquistata dalle imprese che per almeno quattro edizioni consecutive sono state definite Best Managed Companies. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Milano a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana-Euronext, il 4 ottobre 2022.   Best Managed Companies: gli obiettivi dell’iniziativa   Il programma Best Managed Companies è nato nel 1993 in Canada e subito si è diffuso in tutto il Mondo. In Italia è arrivato nel 2018 grazie a Deloitte Private. L’obiettivo di questa iniziativa è riuscire a creare un network di aziende eccellenti rappresentando un esempio per altre realtà italiane; così facendo stimola l’interazione in ottica di crescita e miglioramento continuo. La collaborazione è, inoltre, incentivata mediante il riconoscimento BMC (Best Managed Companies) come elemento distintivo di solidità aziendale.   Deloitte Best Managed Companies: i fattori di successo   Il premio Deloitte Best Managed Companies è assegnato sulla base di sette fattori di successo: strategia, competenze e innovazione, impegno e cultura aziendale, governance e misurazione delle performance, sostenibilità, filiera e internazionalizzazione.   Il BMC riconosce le società che si sono distinte anche grazie alle partnership strategiche e alle relazioni consolidate con partner all’estero; un percorso che perseguiamo da sempre e che negli ultimi anni si è intensificato. Abbiamo ampliato maggiormente il nostro business, creando una rete di imprese fatta di competenze specializzate e diversificate, di creazione di valore condiviso, di valorizzazione di talenti. Abbiamo implementato nuove strategie aziendali e concretizzato iniziative di grande portata, come il Polo della Sostenibilità che rappresenta uno dei nostri progetti di punta; l’hub mediante il quale concretizziamo la trasformazione delle PMI in PMI sostenibili.   Dalle persone all’azienda: un premio per tutti noi   Come azienda impegnata attivamente nella costruzione di percorsi sostenibili per le imprese in Italia e all’estero sappiamo bene quanto sia necessario adottare un modello di business flessibile, innovativo senza perdere di vista valori e radici.   Il contesto di questa quinta edizione ha un impatto forte sulle imprese; gli effetti della pandemia da COVID-19 e della guerra Russia-Ucraina hanno messo a dura prova un po’ tutti. L’aumento di costo delle materie prime, il caro energia, gli elevati tassi di inflazione sono gli elementi che in particolare contraddistinguono questo lungo periodo difficile.   La capacità di adattamento è stato uno dei principi che ci ha permesso di continuare a mettere in campo la nostra forza come persone e come impresa. Questo premio infatti è merito di tutte le persone che giorno dopo giorno costruiscono il futuro della nostra azienda.   Siamo orgogliosi di essere parte delle 79 eccellenze imprenditoriali vincitrici del Best Managed Companies del 2022. Continueremo a dimostrare il nostro impegno, la nostra capacità di crescere e di innovare e a promuovere comportamenti virtuosi.   Il nostro obiettivo è continuare a essere un punto di riferimento internazionale per la realizzazione di strategie e percorsi di sostenibilità economica, ambientale e sociale d’impresa; ma si, puntiamo anche alla qualifica di Platinum Winner (tra due anni!)

Turismo sostenibile in Italia: i vacanzieri preferiscono le strutture ricettive attente all’ambiente

62f4fd9f07595

Sostenibilità: nuovi paradigmi di consumo anche per il settore turistico Alberghi sostenibili e strutture green: perché è importante farsi trovare Strutture green e percorsi ESG: come migliorare il proprio impatto socio ambientale Bando Innovaturismo 2022: iniziativa a supporto della sostenibilità delle imprese turistiche La sostenibilità ambientale tra i progetti finanziabili Dalla presentazione della domanda all’erogazione del contributo   I dati di una recente ricerca condotta da Booking.com supportano ciò che l’OCSE aveva annunciato e consigliato qualche tempo fa: “Il turismo si riprenderà gradualmente ma dovrà essere pensato più sostenibile”. Questo concetto guida Unioncamere Lombardia nella definizione del Bando Innovaturismo 2022.   Le imprese turistiche devono necessariamente agire e comunicare il loro impegno per il benessere dell’ambiente e della società, ma anche per non restare escluse dal mercato e dalle scelte dei viaggiatori.   Sostenibilità: nuovi paradigmi di consumo anche per il settore turistico   Stiamo assistendo ad un grande cambiamento, spinto dalle nuove esigenze dei consumatori e caratterizzato da un’azione sempre più incisiva delle imprese. Gli effetti del cambiamento climatico sono troppo forti per restare inascoltati; ci sentiamo tutti colpevoli e consapevoli del fatto che possiamo rimediare agli errori del passato facendo scelte nuove, sostenibili, per il benessere dell’ambiente e della società.   Questo sentimento di rivalsa emerge anche dalla ricerca svolta da booking.com in aprile 2022 (clicca qui per consultare la fonte originale). Il canale di ricerca per strutture ricettive tra i più famosi al mondo ha intervistato 300.000 persone per un report sui viaggi sostenibili, restituendo la fotografia di un mercato più attento alle esigenze dell’ambiente.   L’81% dei viaggiatori globali, il 93% degli italiani, ritiene che i viaggi sostenibili siano importanti; un quarto degli intervistati sceglie mete più vicine a casa per ridurre le proprie emissioni, una persona su cinque preferisce il treno all’auto per la stessa ragione.   Cambia la filosofia del viaggiatore, il 74% degli italiani (59% a livello globale) vorrebbe lasciare i posti visitati meglio di come li ha trovati e il 25% afferma che sarebbe disposto a pagare di più per fare attività in viaggio che contribuiscano al benessere della comunità locale.   Se le esigenze dei consumatori seguono l’evoluzione del mondo tocca agli imprenditori fare qualcosa per soddisfarle.   Alberghi sostenibili e strutture green: perché è importante farsi trovare   Rispetto anche solo a un anno fa oggi è certamente più semplice trovare strutture sostenibili, dotate di un’offerta turistica caratterizzata da beni e servizi capaci di rispondere alle necessità di un pubblico più responsabile. Lo stesso booking.com etichetta con il badge sostenibile le strutture che hanno dimostrato di possedere determinate certificazioni ambientali.   C’è ancora però chi sostiene che ciò non basti; il 35% dei viaggiatori globali e il 43% degli italiani ritiene che l’impegno per la sostenibilità profuso dalle strutture ricettive sia cruciale per guidare le scelte dei viaggiatori.    Le imprese delle filiere turistiche che scelgono di intraprendere percorsi nuovi, sostenibili, finalizzati anche alla riduzione delle proprie emissioni nocive sono, e lo saranno ancora per molto, premiate dai turisti e dalle amministrazioni pubbliche.   Strutture green e percorsi ESG: come migliorare il proprio impatto socio ambientale   Tra i turisti cresce il numero di chi preferisce alloggiare in posti che permettono di stare a contatto con la natura, assistiamo alla riscoperta di soluzioni come agriturismo e campeggio, e alla diffusione di opzioni nuove e originali come case sull’albero e glamping.   Oltre al contatto con la natura, ciò che risulta abbastanza chiaro tra gli intervistati dallo staff di booking.com è valutare la struttura ricettiva da scegliere anche in base alle azioni che questa compie per la sostenibilità ambientale e sociale. Quali servizi mette a disposizione? Come agisce per ridurre le proprie emissioni dirette e indirette?   I consumatori sono più consapevoli rispetto al passato e per essere all’altezza delle loro valutazioni le imprese turistiche devono cambiare modus operandi, attingendo da partner affidabili, e  – laddove previsto  – dai contributi statali resi a vantaggio delle imprese turistiche.   Il nostro ruolo di promotori di una nuova cultura imprenditoriale ci ha permesso di supportare il cambiamento già di molte aziende, di realtà che hanno mostrato l’esigenza di modificare la propria strategia per raggiungere la sostenibilità aziendale. Abbiamo avviato audit e studi personalizzati, analizzato gli interventi da compiere per ridurre le proprie emissioni di carbonio e raggiungere la carbon neutrality, e redatto i documenti di sostenibilità richiesti dagli stakeholder.   Il nostro intervento inizia dalla consulenza per la sostenibilità aziendale, segue con interventi mirati e termina con la comunicazione delle azioni compiute e dei risultati raggiunti, perché è chiaro che se ciò che facciamo resta tra le porte dell’azienda nessuno potrà mai apprezzarlo. Bando Innovaturismo 2022: iniziativa a supporto della sostenibilità delle imprese turistiche   Il 20 giugno 2022 con la determinazione del direttore operativo n. 82/2022 è stato approvato il bando Innovaturismo 2022 a carico delle Camere di Commercio di Bergamo, Brescia, Como-Lecco, Cremona, Mantova, Milano-Lodi-Monza e Brianza e Varese.   Le risorse stanziate complessivamente per questa agevolazione sono pari a 370.000 € distribuite per tutte le Camere di Commercio lombarde. Si tratta di una misura volta a supportare progetti per il rilancio del settore turistico locale, per rafforzare le filiere turistiche e le sue imprese, per migliorare la fruizione e la sicurezza dell’esperienza turistica e la sostenibilità ambientale dei servizi offerti.   L’agevolazione riguarda un contributo a fondo perduto riconosciuto alle MPMI (Micro, Piccole e Medie Imprese) e ai partenariati (unione di almeno tre MPMI oppure associazioni o consorzi). Il contributo vale per le sole spese ammissibili al netto dell’IVA in misura pari al 60% nel limite massimo di 60.000 €. Per le singole imprese l’investimento minimo è pari a 10.000 €, per i partenariati è invece pari a 25.000 €.   La sostenibilità ambientale tra i progetti finanziabili   L’obiettivo del bando è finanziare soluzioni che possano contribuire al rilancio dell’industria turistica lombarda e per perseguirlo ammette tra i progetti finanziabili con il bando Innovaturismo anche soluzioni per aumentale la sostenibilità ambientale dei servizi offerti. Sono infatti incluse:  

Esteso l’obbligo del rapporto pari opportunità: quali sono le nuove regole per le imprese

62d924d9187d4

La modifica al Codice delle pari opportunità ha esteso l’obbligo di trasmettere il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile in azienda.   L’art. 3 della Legge n. 162 del 5 novembre 2021 ha modificato il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo (D. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198). Con le modifiche apportate è stato rivisto l’obbligo di redigere il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. Vediamo di cosa si tratta e chi sono le imprese obbligate alla presentazione del report.   Rapporto sulla situazione del personale: cos’è   Il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile è stato introdotto per rendere più incisiva la parità di genere all’interno delle aziende. Il report rappresenta una fotografia della situazione di entrambi i sessi all’interno del contesto aziendale.   Il Comitato Nazionale di Parità punta alla rimozione degli ostacoli che impediscono il raggiungimento della parità di genere. Garantire pari opportunità nel mondo del lavoro vuol dire che non sussistono ostacoli basati sul genere, differenze di retribuzione a sfavore delle quote femminili e un basso livello di partecipazione delle donne nel mercato lavorativo. Soggetti obbligati alla compilazione del rapporto: le modifiche al Codice pari opportunità   L’art. 46 del Codice pari opportunità prevedeva per le aziende pubbliche e private con oltre cento dipendenti l’obbligo di redigere almeno ogni due anni il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. Con la modifica al Codice si è avuta l’estensione dell’obbligo alle aziende pubbliche e private con oltre 50 dipendenti e l’obbligo di redigerlo con cadenza fissa biennale. Le aziende che occupano fino a 50 dipendenti possono redigere il report su base volontaria, secondo le stesse modalità delle imprese obbligate.   Il Decreto interministeriale del 29 marzo 2022 ha definito le modalità per la redazione del rapporto.   Compilazione e trasmissione del rapporto: le modalità   Il rapporto deve essere redatto esclusivamente in modalità telematica; è necessario compilare un modello pubblicato nel sito web istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali; va trasmesso alle rappresentanze sindacali aziendali che provvedono ad inviarlo al Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri e ad altri organi competenti in materia. L’elenco delle aziende che hanno trasmesso il report e quelle che non hanno provveduto a rispettare tale obbligo è pubblicato nella sezione dedicata nel sito web del Ministero del lavoro.   Rapporto pari opportunità biennale 2022: quali informazioni contiene   Il rapporto pari opportunità biennale del 2022 contiene informazioni inerenti alla situazione del personale maschile e femminile all’interno dell’azienda. L’identità del lavoratore non va indicata; è necessario inserire solo il sesso. Nello specifico vanno inserite le seguenti informazioni:   numero dei lavoratori di sesso femminile e di sesso maschile; numero delle lavoratrici eventualmente in stato di gravidanza; numero dei lavoratori e delle lavoratrici assunti nel corso dell’anno; differenze tra le retribuzioni iniziali dei lavoratori di ciascun sesso; inquadramento contrattuale; funzione svolta da ciascun lavoratore occupato, considerando contratti a tempo pieno e a tempo parziale, importo della retribuzione complessiva corrisposta, delle componenti accessorie al salario, delle indennità, dei bonus e di ogni altro beneficio o erogazione riconosciuti.   L’impresa, inoltre, ha l’obbligo di inserire nel rapporto altri elementi, quali:   dati e processi di selezione in fase di assunzione, sui processi di reclutamento, sulle procedure utilizzate per l’accesso alla qualificazione professionale e alla formazione manageriale; strumenti e misure messi a disposizione del lavoratore/della lavoratrice per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; presenza di politiche aziendali che garantiscono un ambiente di lavoro inclusivo, rispettoso; criteri adottati per le progressioni di carriera.   Trasmissione rapporto biennale: scadenze e sanzioni   Viste le modifiche apportate al Codice delle pari opportunità il Decreto interministeriale ha adottato una nuova procedura per la presentazione del report, limitandola al biennio 2020-2021. Il termine di trasmissione del rapporto è stabilito al 30 settembre 2022. Per i bienni successivi è confermato il 30 aprile come data ultima per la presentazione del report.   Le aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti che sono tenute per la prima volta alla redazione del rapporto biennale devono fornire i dati sulla situazione del personale maschile e femminile in riferimento al 31 dicembre 2021.   La Direzione regionale del lavoro invita le aziende che non hanno rispettato i termini di presentazione del rapporto a provvedere entro 60 giorni alla trasmissione; il mancato invio a seguito di sollecito comporta sanzioni amministrative o, nei casi più gravi, la sospensione per un anno dei benefici contributivi di cui ha eventualmente goduto l’azienda.   La veridicità del rapporto trasmesso dall’azienda è verificata dall’Ispettorato nazionale del lavoro. Nel caso in cui il report contenga informazioni false o incomplete è applicata una sanzione pecuniaria che va da 1.000 a 5.000 euro.   Rapporto parità di genere: non solo un obbligo   La trasmissione del rapporto parità di genere rappresenta un vantaggio anche per le imprese che non sono obbligate a redigerlo; tutte le aziende che lo hanno presentato hanno la possibilità di poter accedere agli investimenti pubblici finanziati con le risorse del PNRR.   Il report consente alle imprese di partecipare in maniera attiva al cambiamento di cui necessita il nostro pianeta e di far emergere il contributo del datore di lavoro alla realizzazione di un ambiente basato sulle pari opportunità. Il rapporto sulla parità di genere si inserisce, infatti, nel contesto degli SDGs dell’Agenda 2030; nello specifico si collega all’obiettivo 5 “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”.   Rapporto sulla situazione del personale: Tecno affianca la tua impresa   Il rapporto sulla parità di genere consente alle imprese di avere un quadro più chiaro degli standard adottati in materia di uguaglianza di genere e sugli eventuali interventi da attuare al fine di migliorare la propria realtà aziendale.   All’art. 46 del Codice della pari opportunità si aggiunge l’art. 46-bis “Certificazione della parità di genere”. Un altro importante elemento a favore della lotta alla disuguaglianza di genere in ambito lavorativo. Un’attestazione delle

Credito d’imposta società benefit: rinnovato per l’anno 2022

62d01ddf1f2e8

Il MiSE estende al 2022 l’agevolazione fiscale dedicata alle imprese che scelgono di costituirsi o trasformarsi in società benefit.   Il Decreto Legge 50/2022 con l’art. 52-bis “Misure in materia di società benefit” estende al 2022 il credito d’imposta società benefit. Vediamo di cosa si tratta e come ottenerlo. Credito d’imposta società benefit: cos’è   Le imprese che si costituiscono o si trasformano in società benefit accedono a un credito d’imposta del 50% messo a disposizione dal MiSE. L’agevolazione fiscale è a favore delle imprese che nel 2022 hanno sostenuto le seguenti spese:   spese notarili e d’iscrizione nel Registro delle Imprese; spese inerenti all’assistenza professionale e alla consulenza sostenute ai fini della costituzione o della trasformazione in società benefit.   Sono escluse dalle spese ammissibili quelle inerenti alle imposte e alle tasse; è fatta eccezione per l’imposta sul valore aggiunto qualora il beneficiario non abbia la possibilità di recuperarla.   Società benefit agevolazioni fiscali: prorogato il credito d’imposta   Il credito d’imposta a favore delle società benefit è stato introdotto allo scopo di rafforzarne il sistema sull’intero territorio nazionale.    Il MiSE ha approvato il credito d’imposta società benefit per le spese sostenute dalle imprese nel 2021 mediante il decreto legge 19 maggio 2020 n.34. L’agevolazione ha previsto un contributo massimo di 10.000 euro utilizzabile esclusivamente in compensazione dal beneficiario.   Il credito d’imposta per le imprese che sostengono spese per la costituzione o la trasformazione in società benefit nel 2022 è presente nel Decreto Legge 50/2022.   Credito d’imposta società benefit decreto attuativo: cos’è   Il decreto attuativo per il credito d’imposta società benefit stabilisce i termini e le modalità di presentazione delle istanze di accesso al contributo messo a disposizione dal MiSE.   Per poter beneficiare del credito d’imposta società benefit 2022 è necessario che le spese di costituzione o trasformazione siano effettuate entro il 31 dicembre 2022. Il beneficiario deve presentare apposita istanza online al Ministero dello Sviluppo Economico; per ulteriori definizioni è necessario attendere la pubblicazione del decreto direttoriale a favore del credito d’imposta società benefit 2022.   Diventare società benefit: requisiti e obiettivi   Con la legge del 28 dicembre 2015 n. 208 l’Italia ha riconosciuto legalmente la società benefit come forma giuridica. La società benefit presenta una duplice finalità: scopo di lucro e beneficio comune. Tutti i tipi di società previsti dal codice civile, ad esclusione delle no profit, possono diventare società benefit. L’obiettivo delle società benefit è produrre un impatto positivo su stakeholder, società e ambiente attraverso una gestione responsabile, sostenibile e trasparente.   Obblighi società benefit: quali sono   La società benefit ha l’obbligo di indicare nel proprio statuto il beneficio comune che intende perseguire e le modalità con cui si impegna a raggiungerlo. Inoltre, deve nominare un responsabile d’impatto il cui compito è assicurare che la società persegua lo scopo di beneficio comune dichiarato. Ogni anno va redatta la relazione d’impatto, il cui scopo è rendere trasparente il perseguimento del beneficio comune; va allegata al bilancio societario e depositata presso il Registro delle Imprese.   Le informazioni da inserire nella relazione d’impatto riguardano: ambiente, governance, lavoratori, altri stakeholder.   Consulenza ESG: dai vantaggi fiscali al virtuosismo della sostenibilità d’impresa   Il rinnovo del credito d’imposta società benefit dimostra ancora una volta l’impegno delle istituzioni verso la promozione di un nuovo modello d’impresa, caratterizzato da approcci sostenibili, etici, responsabili verso l’ambiente e la società.   La sostenibilità d’impresa, declinata secondo i criteri ESG, consente di approfittare di innumerevoli vantaggi, non solo fiscali, perché richiesta dagli stakeholder.   Con il nostro aiuto puoi costruire il tuo percorso ESG, finalizzato alla definizione di strategie sostenibili e diventare una società benefit.    Lascia qui i tuoi dati per saperne di più.

Tecno International al fianco delle PMI del mercato UK e non-EU: Il Polo della Sostenibilità si espande

62c2a905c6589

Il Polo della Sostenibilità oltre i confini italiani: nasce Tecno International per supportare la crescita sostenibile delle imprese nel Regno Unito.   Il Polo della Sostenibilità si espande oltre i confini italiani. Il 29 giugno 2022 abbiamo presentato Tecno International all’ambasciata italiana nel Regno Unito; un’iniziativa promossa dal Gruppo Tecno in partnership con V-Finance.   Tecno International: al fianco delle PMI all’estero   Tecno International è l’hub con cui esportiamo la nostra visione strategica e innovativa. Una società che nasce grazie alle competenze acquisite e applicate in ambito ESG e alle partnership di valore che abbiamo costruito nel tempo.   Con Tecno International intendiamo supportare le PMI all’estero nella loro trasformazione digitale e sostenibile, affinché possano avere accesso a nuovi segmenti di mercato.   Tecno International ha già intrapreso un primo percorso di valore che ha portato all’attivazione del primo “Osservatorio italiano sulla Sostenibilità delle Piccole e Medie Imprese”; un progetto di ricerca in collaborazione con la prestigiosa University College e KPMG Italy, coordinato da Paolo Taticchi, il nostro advisor sui temi della sostenibilità.   Il Polo della Sostenibilità conquista il mercato UK   Nel 2021 abbiamo creato il Polo della Sostenibilità con l’obiettivo di affiancare le imprese nella loro crescita sostenibile; un progetto di ampia portata, realizzato grazie all’unione delle competenze qualificate e specialistiche di Tecno e di V-Finance.   Con Tecno International cresce significativamente il progetto del Polo della Sostenibilità, primo in Italia per i propositi e gli interventi a favore delle PMI. Con la nuova società l’obiettivo da raggiungere è ben definito: conquistare il mercato UK e non-EU, offrire servizi a nuovi clienti internazionali e ampliare il network di partner.   Tecno e V-Finance: insieme per progetti di valore   Tecno è da sempre impegnata nell’offerta di soluzioni digitali e nella consulenza alle imprese nell’ambito della sostenibilità economica, ambientale e sociale. Il nostro target sono le PMI, che dal 1999 rappresentano il 96% di un bacino di 3600 clienti; aiutiamo le imprese a definire una strategia di sostenibilità da integrare nel proprio business, nel rispetto dei criteri ESG.   Nel 2021 siamo entrati nel capitale di V-Finance, società specializzata nell’ESG Advisory; un punto di riferimento della green economy grazie all’approfondita analisi finanziaria delle società quotate cleantech.  V-Finance è la prima SPAC tematica dedicata all’investimento in società green. Nel 2019 ha ottenuto la qualifica di Listing Sponsor per Euronext Paris e l’award per la green finance dal Consolato UK in Italia.   Tecno International: la guida per le PMI del mercato UK e non-EU   Salvatore Amitrano è CEO di V-Finance e Managing Director di Tecno International. La nuova società è nata grazie all’impegno, alla determinazione e al valore condiviso. Amitrano sottolinea quanto sia importante per le aziende essere competitive, sensibili, consapevoli e responsabili. “Le PMI sono pronte – dichiara – ad accogliere i cambiamenti richiesti dall’Agenda 2030, sono sensibili all’appello ONU e interessate ad accedere a nuovi mercati finanziari, ma richiedono una guida, hanno bisogno di consulenza ed esperienza per investire in competenze e innovazione digitale”.   “Con Tecno International – continua Salvatore Amitrano – sanciamo anche il nostro ingresso nell’ecosistema SustainTech londinese, in particolare nei network legati a start up e innovazione, con l’obiettivo di offrire servizi a nuovi clienti internazionali e ampliare il nostro network di partners”. Aziende sostenibili in Italia e all’estero: la strategia di Tecno International   Tecno International nasce nel contesto del Polo della Sostenibilità, il progetto che portiamo avanti con orgoglio e determinazione; grazie a un percorso personalizzato la sostenibilità è integrata nel business delle imprese, rendendole consapevoli dei benefici e dei vantaggi che ne derivano.   La strategia di Tecno International è definita per creare valore a lungo termine, per generare un impatto positivo sulla società, sull’ambiente e sui profitti.   Le PMI diventano aziende sostenibili quando comprendono le opportunità che derivano da un business che rispetta i criteri ESG  e che contribuisce in modo concreto agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Tecno International rappresenta la guida sostenibile per le imprese a livello internazionale.

Costruzioni e sostenibilità: il secondo appuntamento Tecno Talks

62b2bdebb606f

Massimo Ferrari e il modello virtuoso di WeBuild. Al secondo Tecno Talks del 2022 il focus è sull’importanza della sostenibilità nel settore delle costruzioni.  I nostri appuntamenti con i Tecno Talks vertono su temi che sappiamo essere di grande rilievo per le aziende; scegliamo relatori e ospiti di spicco affinché gli argomenti trattati siano in grado di rispondere alle esigenze, alle necessità e alle domande che le imprese si trovano ad affrontare. Siamo sempre stati al fianco delle aziende ma oggi lo siamo di più. Con i Tecno Talks vogliamo rendere semplici i concetti legati alle tematiche ESG, che molto spesso risultano poco comprensibili, sono utilizzati in modo inappropriato o ingannevole, generando greenwashing. Sostenibilità e costruzioni: un binomio impossibile? “Sostenibilità e costruzioni: un binomio impossibile?” É questo il titolo del secondo appuntamento Tecno Talks del 2022. L’evento si è tenuto lunedì 20 giugno presso la nostra sede, nella dimora storica di Palazzo Ischitella. Abbiamo scelto di concentrarci su quanto sia necessario, importante, urgente integrare la sostenibilità nel settore delle costruzioni; lo abbiamo fatto con Massimo Ferrari, il Direttore generale di WeBuild, azienda che si distingue a livello globale come uno dei maggiori player per la realizzazione di grandi opere e infrastrutture complesse per la mobilità sostenibile, l’energia idroelettrica, l’acqua e i green buildings, in ottica innovativa e sostenibile. Non poteva mancare il nostro Advisor della sostenibilità Paolo Taticchi che con i suoi ricchi interventi pone sempre l’accento sull’importanza di creare un modello aziendale virtuoso – proprio come lo è WeBuild – che abbia un impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente; la sostenibilità d’impresa è un tema strategico da cui derivano grandi opportunità. Industria delle costruzioni: il ruolo nello sviluppo sostenibile Giovanni Lombardi, Presidente del Gruppo Tecno, ha salutato gli ospiti presentando l’evento: “Quello dell’edilizia sostenibile non è di certo un tema nuovo, ma è diventato un obiettivo primario e trasversale a diversi settori. Realizzare edifici che rispettino i requisiti imposti dall’Ue è sicuramente una delle leve competitive per le aziende del futuro, per questa ragione abbiamo scelto di dedicare un evento a questo settore, alla sua importanza per la nostra economia e ad un modello di virtuoso come WeBuild.” Massimo Ferrari, insieme a Simone Filippetti – giornalista de Il Sole 24 Ore che ci accompagna nei Tecno Talks – ha illustrato il ruolo delle costruzioni nello sviluppo sostenibile, concentrando l’attenzione su quanto sia necessario investire in innovazione, sicurezza, formazione e sostenibilità per rigenerare la capacità produttiva del settore infrastrutture lungo tutta la filiera. L’industria edilizia ha un impatto significativo sull’ambiente; ecco perché è fondamentale sensibilizzare gli operatori, innovare i processi, cambiare l’approccio alla progettazione degli edifici e delle infrastrutture, e favorire l’economia circolare. Massimo Ferrari ci ha raccontato il percorso unico condotto dalla sua azienda, capace di conciliare sostenibilità e mondo delle costruzioni, anche nella realizzazione di grandi opere. Dal Polo della Sostenibilità ai Tecno Talks: al fianco delle PMI La crescita sostenibile di un’azienda deve tener conto di diversi fattori ma è necessario prima di tutto che si comprenda quanto sia importante integrare la sostenibilità nel proprio modello di business; ecco perché abbiamo ideato i Tecno Talks. L’esperienza acquisita negli anni, la partnership costruita con aziende di valore e il contatto diretto con le aziende ci hanno permesso di concretizzare questa idea che oggi rappresenta un appuntamento fisso nell’ambito del Polo della Sostenibilità, il nostro hub strategico mediante il quale accompagniamo le PMI nella trasformazione in PMI sostenibili. È anche grazie a queste iniziative che le aziende iniziano finalmente a guardare la sostenibilità sotto una lente diversa; la consapevolezza è in atto, così come il cambiamento. Con Tecno costruisci il futuro sostenibile della tua impresa.

La tassonomia sociale affianca quella ambientale: l’Ue definisce le attività socialmente sostenibili

62a1e3b4aef5f

La social taxonomy pone l’attenzione agli impatti sociali delle aziende, affiancandosi alla tassonomia delle attività economiche sostenibili.   La sostenibilità e la finanza sostenibile sono molto spesso associate solo alla parte ambientale, tralasciando quella sociale e di governance. L’Ue lavora continuamente affinché gli Stati membri e le imprese comprendano il pieno valore dei criteri ESG (Environmental, Social e Governance); regolamenti, direttive e normative sulla trasparenza, sulla responsabilità e sulla sostenibilità ne sono l’effettiva dimostrazione. Per fare in modo che la tassonomia delle attività economiche sostenibili sia estesa anche alla parte sociale, la Commissione europea ha chiesto alla Platform on Sustainable Finance (PSF) di fornire dei suggerimenti in questa direzione. Nel mese di febbraio la PSF ha presentato il report finale sulla tassonomia sociale, ispirata alla tassonomia delle attività eco-compatibili. Vediamo di cosa si tratta.   Social Taxonomy report: la definizione della PSF   La Platform on Sustainable Finance è il gruppo di esperti che assiste la Commissione europea nello sviluppo delle politiche per la finanza sostenibile. Nel mese di febbraio del 2022 la PSF ha presentato il Final Report sulla Social Taxonomy, con l’obiettivo di estendere il concetto di investimento sostenibile all’interno dell’Unione europea.   Nel definire la tassonomia sociale la PSF si è basata su specifici documenti:   Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Dichiarazione ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) Linee Guida OCSE Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani   La tassonomia sociale, così come evidenziato nel social taxonomy report, ha il compito di identificare un linguaggio comune per le attività socialmente sostenibili, affiancandosi alla tassonomia delle attività economiche sostenibili.   Tassonomia sociale: cos’è?   La tassonomia sociale (social taxonomy) è un sistema di classificazione che intende definire gli obiettivi sociali e al contempo individuare le attività che contribuiscono al loro raggiungimento; consente di canalizzare gli investimenti privati verso attività considerate socialmente rilevanti.   La social taxonomy si inserisce in un contesto europeo già abbastanza strutturato che mette al centro la trasparenza delle imprese:   Tassonomia Ue finanza sostenibile: normativa sulla classificazione delle attività economiche sostenibili; Corporate Sustainability Reporting Directive: la proposta che va ad innovare la dichiarazione non finanziaria (NFRD Non Financial Reporting Directive) Sustainable Finance Disclosure Regulation: il regolamento sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari; Corporate Sustainability Due Diligence: la proposta di direttiva per la responsabilità delle imprese.   Social taxonomy: i macro obiettivi   Un’attività si può considerare sostenibile dal punto di vista sociale se fornisce un contributo sostanziale a uno dei tre seguenti macro obiettivi:   lavoro dignitoso: creazione di posti di lavoro, protezione sociale, tutela dei diritti dei lavoratori e dialogo sociale; adeguati standard di vita e di benessere dei consumatori e degli utilizzatori di un determinato bene: tutela dei consumatori e garanzia dei diritti economici e sociali tra cui il diritto alla salute, all’istruzione, all’alimentazione; comunità inclusive e sostenibili: tutela del diritto sui territori e dei diritti umani, garanzia di accesso ai servizi essenziali per le comunità vulnerabili e bisognose.   I macro obiettivi della social taxonomy contengono diversi sotto obiettivi; rappresentano una guida per gli investitori in tema di salute e sicurezza, abitazione, remunerazione dei lavoratori e non discriminazione.   Attività socialmente sostenibili e DNSH   Le attività socialmente sostenibili devono contribuire al raggiungimento di uno o più macro obiettivi senza arrecare danni significativi a uno degli obiettivi rimanenti, secondo il principio DNSH – Do No Significant Harm; inoltre, devono rispettare le clausole minime di salvaguardia, così come previsto nella tassonomia per le attività economiche sostenibili. Il contributo può essere concretizzato mediante tre diverse modalità:   benefici sociali generati dall’attività stessa; evitando e affrontando gli impatti negativi sugli stakeholder; attività abilitanti che conducono a benefici sociali.   La tassonomia sociale si pone l’obiettivo di combattere il social washing (la sostenibilità sociale di facciata) al pari del greenwashing che invece è legato alla sfera ambientale.   Il nostro supporto per un modello di business sostenibile   I nostri servizi sono rivolti a tutte le tipologie di imprese e di qualsiasi settore. Il nostro obiettivo è fare in modo che la sostenibilità sia integrata nella tua azienda andando incontro a esigenze, necessità, valori, nonché obblighi come nel caso della Dichiarazione Non Finanziaria.   Per conoscere nel dettaglio ciò che possiamo fare per te contattaci. I nostri consulenti sono pronti a supportarti nel percorso verso l’adozione di modelli di business sostenibili.

Iscriviti a Sustaintech views, per ricevere news, approfondimenti e consigli sulla sostenibilità aziendale.

Con il primo numero riceverai Comunicare la sostenibilità, la guida pratica all’utilizzo delle azioni da intraprendere per evitare il greenwashing.

La tua iscrizione è stata effettuata con successo! Ops! Qualcosa è andato storto, riprova.

Tecno S.r.l.

Sede legale: Riviera di Chiaia 270
80121 – Napoli
C.F./P.IVA: 08240931215
N. R.E.A.: NA 943077
Cap. Soc. € 50.000,00 i.v.

Tecno Group’s companies

Transition Accounting

Digital Transition

ESG Advisor

Sustainable Finance

Energy

Network

Certificazioni

2024 © Tecno S.r.l.

Network

Certificazioni

Tecno S.r.l.

Sede legale: Riviera di Chiaia 270
80121 – Napoli
 
C.F./P.IVA: 08240931215
N. R.E.A.: NA 943077
Cap. Soc. € 50.000,00 i.v.
Numero Verde: 800.128.047
Email: marketing@tecno-group.eu

2024 © Tecno S.r.l.

Il risparmio energetico inizia dal tuo schermo,
come spegnere la luce a casa.

Clicca un tasto o muovi il mouse per riprendere la navigazione.