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Consulenza energetica industriale: strategy plan per ridurre i costi e aumentare l’efficienza

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La consulenza energetica industriale consente di pianificare una corretta gestione dei consumi attraverso l’uso razionale dell’energia, allo scopo di salvaguardare l’ambiente e contenere i costi energetici, proponendo offerte competitive per la fornitura di energia elettrica. La consulenza energetica si colloca all’interno di uno strategy plan in grado di pianificare obiettivi, interventi, soluzioni, a seguito di un’analisi dettagliata del profilo aziendale da parte di consulenti e professionisti.   Efficienza energetica industriale: perché affidarsi ad un consulente energetico?   Sia l’EGE, sia l’energy manager possono ricoprire il ruolo del consulente energetico grazie alle conoscenze del settore e alle certificazioni acquisite – quest’ultime nel caso dell’EGE. I compiti principali sono:   aiutare il cliente a ridurre i costi per l’energia utilizzata diffondere pratiche di risparmio ed efficienza energetica ottimizzare sistemi energetici di produzione e distribuzione migliorare l’efficienza energetica   Affinché ciò sia possibile vi è necessità di continua innovazione e ricerca delle migliori tecnologie, continuo aggiornamento sulle normative.   Esperto in gestione dell’energia: obiettivi e competenze   La norma UNI 11339 riporta i requisiti e le procedure in riferimento all’Esperto in Gestione dell’Energia – EGE – definendo compiti, competenze e modalità di valutazione. L’obiettivo dell’EGE è migliorare il livello di efficienza energetica ridurre i consumi, incrementare sia la qualità sia la quantità dei servizi relativi al settore energetico.   L’uso razionale dell’energia, nonché l’uso efficiente, sono fondamentali per diminuire i  costi e ridurre l’inquinamento, quindi le emissioni di gas serra.   La normativa definisce due settori di competenza per l’EGE: settore industriale: con competenze finalizzate ad utilizzi industriali e processi produttivi, tra cui anche il settore trasporti; settore civile: con competenze finalizzate ad utilizzi civili, terziario e pubblica amministrazione.   EGE ed Energy Manager: quali sono le differenze?   L’energy manager è un consulente responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia, definito dalla legge 10/91. È una figura obbligatoria per le imprese che hanno consumi di 10.000 tep/anno, e per il settore civile, terziario e trasporti, con consumi oltre i 1.000 tep l’anno.   L’energy manager è una figura di supporto in azienda, nelle decisioni da prendere in merito all’energia:   garantisce un miglioramento delle possibilità di investimento tecnologico e tutti i possibili risparmi nei processi energivori; integra le scelte di efficienza energetica nei processi decisionali quotidiani; possiede competenze manageriali, tecniche, economico-finanziarie, legislative e di comunicazione; finalizza le sue operazioni al risparmio economico ed energetico, per far sì che l’impresa possa sostenere i cambiamenti ambientali futuri.   La differenza principale con l’EGE, sta nel fatto che questa figura viene nominata direttamente dall’impresa, non ha bisogno di verifica delle competenze. Le sue capacità sono sviluppate attraverso un percorso formativo ed esperienza sul campo.   L’EGE, inoltre, può essere energy manager, ma l’energy manager non può essere un EGE, se non è certificato.   Solo gli energy manager che sono anche EGE possono effettuare la diagnosi energetica e gestire i certificati bianchi – titoli di efficienza energetica.   Analisi costi e consumi: affidati a un nostro consulente energetico   Il consulente energetico, attraverso un’attenta analisi di costi e consumi, suggerisce gli strumenti di misura più idonei, individua eventuali sprechi, che possono derivare anche da anomalie e malfunzionamenti di sistemi e/o impianti, identificando interventi correttivi.   L’analisi del consulente energetico ti permette di ottenere notevoli risparmi economici ed energetici.   Con i nostri servizi e i nostri consulenti possiamo aiutarti a risparmiare, proponendoti la soluzione più adatta in base alle tue esigenze aziendali, al settore di riferimento, illustrando e sviluppando le strategie più convenienti ai fini dei tuoi investimenti.   Monitoriamo i consumi, diminuiamo i costi, aumentiamo il tuo business. Compila il form e scopri come.

Diagnosi energetica imprese: il contributo alla competitività e alla sostenibilità

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Migliorare la competitività del Paese cercando di ridurre il gap tra prezzo e costo dell’energia rispetto al resto d’Europa; raggiungere e superare in modo sostenibile gli obiettivi ambientali, della decarbonizzazione, dei cambiamenti climatici, stabiliti nella COP21 – Accordo di Parigi; migliorare l’approvvigionamento dei sistemi e delle infrastrutture energetiche; favorire interventi di efficientamento energetico per massimizzare i benefici di sostenibilità. Sono questi gli obiettivi prefissati al 2030 dalla Strategia Energetica Nazionale – SEN.   Carbon Negative e raggiungimento della sostenibilità ambientale   Diventare una società carbon negative è davvero possibile? Carbon sink naturali – piante, oceani e suolo – e la tecnica artificiale Carbon Capture Sequestration rendono possibile la diminuzione della CO2 estratta con le fonti fossili.   In chiave energetica e sostenibile si pone sempre più l’accento sull’utilizzo degli scarti delle coltivazioni che permettono la produzione di biogas. Il biogas può alimentare un generatore elettrico installato nell’impianto dove viene prodotto; può essere purificato, così da poter essere usato per rifornire le auto a metano; può essere immesso nella rete nazionale di distribuzione del gas naturale.   Global Solution: il trilemma del sistema energetico   Ogni Paese dovrebbe trovare una soluzione bilanciata alle tre diverse esigenze, che insieme prendono il nome di trilemma energetico:   sicurezza energetica equità energetica sostenibilità ambientale   Affinché ciò sia possibile è necessario che entrino in gioco fattori sociali, economici, ambientali, finanziari, tecnologici da parte di imprese e privati.   Ogni tre mesi in Italia, l’Enea valuta l’andamento di questi 3 fattori attraverso l’ISPRED – Indice della Sicurezza energetica, Prezzo dell’Energia e Decarbonizzazione.   Nei paesi industrializzati vi è una spinta all’utilizzo di Smart Grid, proveniente soprattutto dalle necessità legate all’efficienza energetica, ad una crescita economica a basse emissioni di anidride carbonica, dalla necessità di modernizzare le reti e le infrastrutture elettriche che molto spesso risultano essere obsolete e non adeguate alle future prospettive di sviluppo.   Green Economy e la figura del consulente ambientale   Nasce una nuova figura nell’ambito dello sviluppo strategico e della green economy, quella del consulente ambientale, il cui compito è tutelare, guidare e far crescere le aziende in un percorso in cui vi siano il rispetto delle normative di tutela sia ambientale sia di salute, portando i dipendenti verso un’efficienza sempre più a impatto 0.   I suoi interventi si concentrano su un consumo consapevole delle materie prime e costi energetici aziendali, la produzione di rifiuti ed il loro impatto ambientale.   Diagnosi energetica imprese: aumenta con noi la tua efficienza   Fondamentale per le imprese è ridurre costi e sprechi di energia, tenendo sotto controllo i consumi. Ciò è possibile attraverso un monitoraggio periodico delle prestazioni degli impianti e dello stato dei macchinari utilizzati.   La diagnosi energetica ha l’obiettivo di analizzare e quantificare le opportunità di risparmio energetico individuando eventuali aree a bassa efficienza in cui è necessario attuare interventi di miglioramento.   La diagnosi energetica è un obbligo per le nuove imprese energivore, le imprese a forte consumo di energia e le grandi imprese.   Contattaci per una prima valutazione. Risparmia, ottimizza le tue risorse e sostieni l’ambiente.

Riduci i consumi energetici aziendali con il monitoraggio energetico

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Il servizio di monitoraggio energetico industriale permette di soddisfare, in un’unica soluzione, tre diverse esigenze: rispettare gli obblighi normativi, salvaguardare la gestione aziendale e accontentare i bisogni dei consumatori. Obblighi ed esigenze, ma soprattutto vantaggi. Scopriamo come il monitoraggio energetico può contribuire all’ottimizzazione della tua gestione aziendale.   Il monitoraggio energetico e l’obbligo normativo   Che cos’è il monitoraggio energetico? È un servizio capace di intervenire sulla gestione aziendale analizzando il funzionamento di singole o più aree produttive. Monitorare significa misurare, analizzare e confrontare dati; limitare i consumi degli impianti selezionati e ottimizzare la gestione e il ricavo economico aziendale.   Il governo italiano ha scelto di perseguire gli obiettivi indicati dalla Comunità Europea e di emanare disposizioni normative volte a garantire una maggiore sostenibilità ambientale. Con il Decreto Crescita oggi e il D. Lgs. 102/2014 lo Stato emana norme volte all’incentivazione di interventi di efficientamento energetico aziendale.   Con l’intento di recepire la Direttiva Europea 201/2017 viene introdotto, infatti, l’obbligo di diagnosi energetica per le grandi imprese e le aziende a forte consumo energetico, da eseguire ogni 5 anni a partire dal 2015. La diagnosi energetica è la fotografia dei consumi energetici aziendali. Essa include l’attività di monitoraggio energetico che, nel rispetto di quanto previsto dalla legge, deve essere effettuata entro il prossimo 5 dicembre 2019.   Inoltre è giusto sapere che se per la prima diagnosi energetica il Ministero dello Sviluppo Economico consentiva la possibilità di avvalersi dei dati di misurazione disponibili, per la seconda volta non sarà così: “Dalla seconda in poi la suddivisione dei consumi dovrà avvenire sulla base di dati misurati da appositi strumenti”.   Interventi di efficienza energetica per aumentare la brand reputation aziendale   Agire in favore della sostenibilità ambientale non è prerogativa solo del governo; sempre più consumatori, infatti, scelgono di contribuire a beneficio dell’ambiente acquistando prodotti a marchio green. Efficientare i consumi energetici aziendali diventa quindi un’ottima occasione per aumentare la brand reputation aziendale e differenziarsi nel mercato.   Monitorare i consumi energetici per salvaguardare il fatturato aziendale   Nelle imprese di media o grande dimensione non è semplice capire se c’è un malfunzionamento nell’area produttiva o se un macchinario consuma più di quanto dovrebbe, magari perché acceso anche quando dovrebbe essere spento.   Il monitoraggio energetico, attraverso il controllo degli impianti oggetto di analisi, consente di individuare i dispendi energetici causati da anomalie e di ottimizzare il loro funzionamento. La risoluzione delle anomalie genera un duplice vantaggio per l’imprenditore che ha così la possibilità di rendere energeticamente più efficiente il reparto produttivo e salvaguardare le risorse finanziarie aziendali.   Il monitoraggio energetico industriale: cosa analizzare e come farlo   Fare monitoraggio energetico significa sottoporre all’analisi di un sistema aree produttive, singoli impianti o linee produttive al fine di misurarne i consumi energetici, di controllarne lo stato di funzionamento e le ore di utilizzo.   Dopo aver individuato gli impianti da controllare e installato su di essi i misuratori, si procede con la determinazione della strategia adatta all’analisi da eseguire. I dati rilevati vengono memorizzati e confrontati con i kpi di settore (indici di performance) e studiati al fine di restituire delle soluzioni utili all’ottimizzazione dei consumi energetici.   La scadenza della prossima diagnosi energetica spinge a trovare soluzioni efficienti e rapide capaci di restituire informazioni precise sui consumi energetici aziendali. È necessario, pertanto, scegliere un sistema di monitoraggio sicuro e completo, che possa soddisfare le esigenze aziendali e consentire l’adempimento degli obblighi di legge.   Attraverso il monitoraggio dei consumi energetici puoi evitare le sanzioni previste in caso di mancata diagnosi energetica e puoi accedere agli incentivi fiscali messi a disposizione dallo Stato in favore degli interventi di efficientamento energetico, come i Certificati Bianchi.   Ora che hai compreso quanti e quali vantaggi puoi ricavare dal monitoraggio energetico, compila il form e scopri, con l’aiuto dei nostri esperti, come intervenire per proteggere i tuoi ricavi.

Imprese energivore: sei ancora in tempo per approfittare delle agevolazioni

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Un dossier che propone la cancellazione dei sussidi alle fonti fossili. A rischio finanziamenti e agevolazioni oil & gas.   Con l’ultimo dossier sui sussidi alle fonti fossili Legambiente propone la cancellazione e la riduzione degli innumerevoli finanziamenti e sostegni che il governo italiano prevede a beneficio delle aziende italiane che impiegano fonti fossili nella loro attività produttiva.   Il Ministero dell’Ambiente ha già previsto l’aggiornamento del catalogo dei sussidi ambientali entro la fine di giugno dal quale potrebbero essere escluse anche le esenzioni e le riduzioni riconosciute alle aziende energivore. Proviamo a capirne di più.   L’oggetto della discordia: i sussidi in favore dell’Oil & Gas   A pochi giorni di distanza dall’Earth Day e a seguito delle manifestazioni ambientali che proprio negli ultimi mesi hanno sollevato l’attenzione dell’opinione pubblica, ecco che con l’ultimo dossier sui sussidi ai fossili Legambiente mette in evidenza ciò che considera un grande paradosso italiano: si vuole limitare l’inquinamento ambientale, ma allo stesso tempo si sostengono le aziende che fanno uso di sostanze inquinanti.   Non è la prima volta che l’associazione si esprime contro i sussidi alle fonti fossili riconosciuti dallo Stato proponendone riduzione e cancellazione. Ma se per Legambiente questa eliminazione rappresenterebbe una grande opportunità di risparmio in termini economici e in materia di inquinamento, per le aziende che beneficiano di esenzioni e di altri sussidi la proposta di Legambiente provocherebbe la perdita di un sostegno economico essenziale per il bilancio aziendale.   Un elenco molto lungo quello dei sussidi riconosciuti alle aziende utilizzatrici di fonti fossili: sussidi alle trivellazioni e alle fonti assimilate, gli extra-costi per le isole minori e quelli indiretti a sostegno delle aree geograficamente svantaggiate, le esenzioni per le imprese energivore e le esenzioni oneri di sistema, i finanziamenti pubblici e i contributi a impianti e centrali, le garanzie, i prestiti pubblici e le elusioni reti interne. Ci sono ancora detrazione e/o riduzione di accise e sconti diretti e indiretti. Insomma un insieme di vantaggi che lo Stato riconosce e include nell’attuale Piano Energia e Clima fermo al 2017.   Oggetto di una campagna elettorale che non ha trovato alcuna attuazione e sostituibile con le prestanti fonti rinnovabili, l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili potrebbe avvenire tra qualche mese con la pubblicazione del neo catalogo Energia e Clima.   Fonti fossili: i dati di AIEA e la proposta di Legambiente   Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIEA) è di almeno 300 miliardi di dollari il valore dei sussidi alle fonti fossili previsti nel 2017: 45% a sostegno del petrolio (circa 137 milioni di dollari), 23% al gas (quasi 57 miliardi di dollari) e 2 miliardi di dollari a sostegno del carbone. Cifre e percentuali in aumento rispetto al 2016.   Le circa 28 voci di sussidio previste dall’Italia rappresentano per Legambiente un elemento che danneggia il bilancio economico dello Stato a scapito di settori che meriterebbero maggiore attenzione e risorse economiche. Dunque l’associazione propone nuove soluzioni: una road map per arrivare alla definitiva cancellazione dei sussidi alle fonti fossili nel 2025, la rimodulazione di almeno 4,5 miliardi di euro investiti e l’aggiornamento del catalogo dei sussidi del prossimo Piano Energia e Clima al fine di spingere l’innovazione e ridurre le emissioni ambientali.   La rimodulazione dei sussidi permetterebbe di ricavare 4 miliardi di euro da investire nei settori ritenuti più bisognosi: il servizio sanitario nazionale e il settore dell’istruzione; 3 miliardi in più in favore del fondo nazionale trasporti e ulteriori 3 miliardi di euro per la lotta al dissesto idrogeologico e per l’adattamento ai cambiamenti climatici.   In attesa della pubblicazione del prossimo Piano Energia e Clima le aziende che beneficiano dei sussidi possono, e forse ancora per poco, approfittare degli sconti e dei benefici che le vengono riconosciuti.   Il sussidio per le imprese energivore   Con il Decreto Ministeriale del 27/12/2017 entrato in vigore il 1° gennaio 2018 il Governo Italiano riconosce circa 1 miliardo e 700 milioni di euro alle imprese energivore considerate a maggior rischio concorrenza estera. Le imprese energivore (imprese ad alto consumo di energia elettrica) possono ricevere dallo Stato la possibilità di ridurre il costo degli oneri di sistema da pagare direttamente in fattura.   Grazie all’ultima riforma non è più così difficile usufruire di questi sconti in quanto la soglia di partecipazione all’agevolazione è stata abbassata a 1 GWh di energia elettrica all’anno. A seguito della richiesta, appositamente effettuata nel periodo utile (prossimo settembre 2019) e attraverso il portale del CSEA, l’impresa energivora potrebbe essere inclusa negli elenchi pubblicati dal CSEA e ricavare l’immediata possibilità di risparmiare più di 30.000 € per i consumi registrati per il triennio 2016-2018. A fronte delle nuove proposte esposte da Legambiente e in vista delle possibili modifiche del Piano di Energia e Clima le imprese energivore interessate ai sussidi devono affrettarsi e richiedere la valutazione dei propri consumi.   Non perdere l’occasione di risparmiare, compila il form!

Cogli le opportunità del mercato, punta all’efficienza energetica

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L’energia utilizzata nel processo produttivo non è estranea al core business aziendale, è questo che molto spesso sfugge ai vertici manageriali delle imprese. La tendenza a trascurare una corretta gestione dell’energia, purtroppo incide negativamente sul fatturato. Bisogna concentrarsi, quindi, maggiormente su questo aspetto, così da migliorare l’efficienza energetica, quindi quella aziendale.   Uno dei motivi per cui si è sviluppata la smart grid – rete intelligente in grado di utilizzare tutta l’energia prodotta in un dato momento – è garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di energia elettrica ad un costo sostenuto.   Siamo talmente dipendenti dall’energia che qualsiasi interruzione si possa verificare comporta grandi danni alla produzione e alle prestazioni degli impianti. La continuità operativa di un’azienda si può preservare solo con la presenza di una fonte di energia sicura e stabile.   Bisogna quindi studiare una strategia energetica nazionale che sia in grado di rispondere in modo concreto, certo, alle esigenze di produzione, analizzando i consumi, evidenziando costi diretti e indiretti, cogliendo le opportunità offerte dal mercato, migliorando la competitività del Paese.   Strategia energetica ed innovazione   Un utilizzo efficiente dell’energia non genera utili solo in campo economico, con importi inferiori da pagare in bolletta. A beneficiarne è l’azienda, con apparecchiature che con il giusto consumo, in termini di accensione e spegnimento, acquisiscono lunga vita; la società, grazie alla conservazione delle risorse limitate e una diminuzione dell’impatto ambientale a favore di una crescente sostenibilità; l’aria, con la limitazione delle emissioni inquinanti di gas serra nell’atmosfera, obiettivo del Protocollo di Kyoto.   Per migliorare l’efficienza operativa, le aziende devono concentrarsi sul modo in cui producono, riducendo al minimo i costi di inattività, al fine di creare le giuste condizioni per investimenti futuri.   L’ingresso di nuove tecnologie in azienda non deve essere visto come uno spreco di tempo e risorse economiche – per l’acquisizione di figure professionali specifiche – poiché le continue innovazioni sono delle opportunità che permettono di apportare miglioramenti sul lungo periodo, infatti la diminuzione dei consumi energetici parte principalmente dalla sostituzione di apparecchiature obsolete.   Energy leadership: pianifica il tuo business   Anche nel settore energetico la figura del leader ricopre un ruolo importante: è colui che porta il team e l’azienda a sviluppare le condizioni migliori per il raggiungimento dell’efficienza.   Come raggiungere l’efficienza energetica? focalizzando l’obiettivo: il risparmio energetico costruendo una strategia vincente: la diagnosi energetica producendo engagement: l’immissione di una figura capace di coinvolgere ed informare, quale l’energy manager puntando all’eccellenza dei risultati: ottimizzazione delle risorse con minori consumi, maggiori guadagni   Risparmio energetico, il consumo razionale indoor   L’obiettivo del risparmio energetico è ridurre e ottimizzare i consumi di energia, con interventi, procedure e tecnologie mirate. Ciò per una maggiore sostenibilità ambientale, per ridurre gli sprechi e utilizzare l’energia a disposizione nel miglior modo possibile. Principalmente ci riferiamo ai processi di produzione, la cui azione applicativa è la correzione dei difetti, affinando consumi ed efficienza, con un uso più consapevole dell’energia che utilizziamo.   L’utilizzo delle fonti rinnovabili ti consente di ottenere risparmio energetico sul lungo periodo, in quanto che si tratta di fonti inesauribili.   Diagnosi energetica, scalfiamo la punta dell’iceberg   La diagnosi energetica consente di analizzare lo stato degli impianti della tua azienda, al fine di rilevare eventuali anomalie che provocano un consumo eccessivo di energia. Le diagnosi sono opportunamente effettuate da esperti in gestione dell’energia – EGE – i quali elaborano gli interventi più idonei da eseguire, anche grazie al monitoraggio energetico, cioè un controllo dei consumi che viene effettuato con appositi strumenti tecnici, in grado di rilevare in tempo reale consumi anche passivi, ad esempio quelli notturni e lo stato dell’impianto stesso per monitorarne l’effettiva efficacia.   La diagnosi energetica è obbligatoria per tutte le imprese energivore e le grandi imprese e va rinnovata ogni 4 anni.   Energy Manager, information insider per la coscienza collettiva   L’inserimento di una figura professionale in grado di informare, coinvolgere emotivamente, sensibilizzare, all’interno di un’azienda è fondamentale, specie nel caso di imprese energivore che impiegano grandi apparecchiature e hanno forti consumi di energia.   La coscienza individuale sull’uso razionale dell’energia deve diventare una coscienza collettiva.   L’Energy Manager propone, quindi, analisi da effettuare agli impianti, studiando e definendo le misure da intraprendere per il miglioramento degli stessi, soprattutto in caso di eventuali malfunzionamenti. È in grado di identificare le variabili su cui intervenire, suggerisce le migliori azioni da intraprendere, effettua bilanci energetici, dispone i dati per far ottenere gli incentivi alle imprese energivore. Un impianto deve essere controllato in maniera continua, sia per tenere sotto esame i consumi, sia l’impianto stesso, così da poter attuare eventuali azioni correttive.   Entro il 30 aprile di ogni anno le imprese con consumo superiore a 10.000 tonnellate di petrolio hanno l’obbligo di nominare l’Energy Manager. Qualora ciò non avvenisse si andrebbe incontro ad una sanzione amministrativa che va da 5.000 a 52.000 euro.   Anche le aziende che non hanno l’obbligo di nomina, possono comunque ricorrere alla sua presenza in azienda, come figura di supporto e informatore consapevole.   Ottimizzazione delle risorse: i risultati del tuo processo produttivo   Uno dei passaggi fondamentali per la pianificazione di un progetto che porti dei risultati soddisfacenti, è la costruzione logica delle attività. Come abbiamo visto, grazie alla diagnosi, al monitoraggio, all’uso consapevole dell’energia e alla diffusione degli interventi più idonei da attuare agli impianti e alle macchine presenti in azienda, si può arrivare all’ottimizzazione delle risorse, raggiungendo il massimo rendimento per i tuoi profitti.   Efficienza energetica: rafforza con noi la tua vision aziendale   In Tecno troverai esperti in gestione dell’energia, nonché energy manager, in grado di farti risparmiare tempo e denaro, grazie allo studio approfondito e consolidato degli impianti aziendali e le giuste operazioni che effettuiamo, a seguito di sopralluoghi, per il miglioramento delle prestazioni.   Il nostro approccio, la nostra esperienza e le nostre competenze, ti faranno essere sempre in regola, evitando di incorrere in sanzioni amministrative per la tua azienda.   Affidati a noi per la diagnosi energetica! Per ulteriori informazioni

Agevolazione energivori 2020: giochiamo d’anticipo

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Conclusa il 16 aprile la riapertura straordinaria del portale CSEA per presentare la domanda relativa all’agevolazione energivori, siamo pronti a guidare le imprese per le domande di accesso all’agevolazione imprese energivore 2020.   La prossima apertura del portale indetta da Arera prevede la valutazione dei consumi elettrici del triennio 2016 – 2018. Scopriamo insieme se la tua impresa ha i requisiti necessari per l’ottenimento dell’agevolazione.   I requisiti principali sono i seguenti: Per le agevolazioni post riforma, le imprese devono avere un consumo annuo di energia elettrica, di almeno 1 Gwh – rispetto ai 2,4 Gwh richiesti per ante riforma; avere un codice Ateco compreso nell’allegato 3 alle linee guida CEE; avere un codice Ateco compreso nell’allegato 5 alle linee guida CEE ed avere un indice di intensità elettrica non inferiore al 20%, – rapporto tra Val e costo sostenuto per l’energia   Agevolazione energivore: il vantaggio per le imprese   Le imprese energivore che hanno diritto al riconoscimento dell’agevolazione per imprese a forte consumo di energia elettrica – DM del 21 dicembre 2017 – hanno il vantaggio di poter ricevere una riduzione sugli oneri di sistema, che incidono notevolmente sul costo finale in bolletta.   È importante che le imprese non perdano l’occasione di presentare la domanda per l’ottenimento dell’agevolazione energivori, in quanto, visti gli elevati consumi a cui vanno incontro, necessitano di ridurre i consumi per la produzione di energia elettrica, così da evitare che questi compromettano il bilancio aziendale.   Agevolazione energia elettrica, cosa riguarda?   L’agevolazione si applica agli oneri generali di sistema. Questi importi sono presenti in fattura per le attività connesse al sistema elettrico e sono addebitate a tutti i clienti, senza alcuna distinzione. Si tratta, nello specifico, di incentivi alle fonti rinnovabili, messa in sicurezza del nucleare, investimenti per ricerche di sistema, copertura bonus elettrico, operazioni in campo di efficienza energetica e agevolazioni per le imprese energivore.   Dal 1 gennaio 2018 le agevolazioni alle imprese energivore sono riconosciute direttamente in fattura, con l’applicazione di aliquote differenziate della componente Asos – copertura di oneri generali per energie rinnovabili e cogenerazione – che non sarà più, quindi proporzionale ai consumi, ma in riferimento a quota fissa, quota legata alla potenza prelevata e quota legata all’energia prelevata.   Bisogna quindi subito approfittare della prossima apertura del portale CSEA per la raccolta delle dichiarazioni di consumi di energia elettrica.   Are you ready? Affidati a Tecno per la tua richiesta di agevolazione!   Scopri quanto prima se la tua impresa può rientrare nell’elenco dei nuovi energivori così da poter ottenere le agevolazioni energia elettrica che ti spettano.   La tua opportunità di risparmio è sempre più vicina!   Il nostro team esperto e qualificato provvederà a gestire tutta la documentazione per poter inviare la richiesta di agevolazione al portale CSEA.   Confrontiamoci.

Nomina il tuo Energy Manager, hai tempo fino al 30 aprile

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L’Energy Manager è una figura introdotta in Italia dalla legge 10/91 al fine di promuovere il controllo dei consumi e dell’efficientamento energetico presso i soggetti pubblici e privati che hanno un consumo importante di energia.   Entro il 30 aprile di ogni anno i soggetti che operano nel settore civile, industriale, terziario e dei trasporti, che nell’anno precedente hanno avuto un consumo di energia superiore a 10.000 tonnellate di petrolio per il settore industriale e 1.000 tonnellate per tutti gli altri settori, hanno l’obbligo di comunicare al Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato, attraverso il portale della FIRE – Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, il nominativo del tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia.   Il ritardo o la mancata comunicazione annuale comporta per le imprese energivore una sanzione amministrativa che va da 5.000 a 52.000 euro, circa.   Energy Manager come Business Insider   Una maggiore sensibilità ambientale e il peso crescente dei costi dell’energia impiegata hanno reso la figura dell’Energy Manager sempre più rilevante, in quanto offre interessanti opportunità di risparmio, valutando interventi che mirino al miglioramento della performance energetica.   L’Energy Manager monitora i consumi aziendali, individua azioni di efficientamento energetico, sia per quanto riguarda impianti esistenti, sia per eventuali nuovi investimenti, riducendo quindi i costi attraverso un’ottimizzazione del consumo di energia, migliorando di conseguenza la competitività della tua azienda, grazie ad un uso efficiente delle risorse.   Il suo compito è individuare le procedure per promuovere l’uso razionale dell’energia e intervenire su queste, definire i consumi ed effettuare bilanci energetici; inoltre, sensibilizza gli addetti ai vari settori proponendo analisi e valutazioni alle centrali termiche e agli impianti; predispone i dati energetici per far ottenere gli incentivi alle imprese energivore.   Attraverso la sua attività l’Energy Manager ti permette anche di conseguire Titoli di Efficienza Energetica – Certificati Bianchi.   Sii competitivo, ottimizza le tue risorse   L’Energy Manager rende più competitiva la tua azienda, ti permette di risparmiare sui consumi di energia e ottimizzare le risorse a tua disposizione, per una migliore efficienza energetica.   La figura dell’Energy Manager nasce ai tempi della prima crisi petrolifera, nel 1973, quando ci si è trovati di fronte ad una diminuzione del flusso di petrolio proveniente dall’OPEC – Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio. Da qui nacque la necessità di affidare ad una persona competente l’incarico di affrontare e risolvere l’emergenza energetica.   Questa figura professionale si interfaccia e collabora con diversi settori aziendali per individuare potenzialità di miglioramento e aree di intervento, creando un ambiente di lavoro favorevole, all’interno del quale scelte aziendali ed energetiche siano condivise e sostenute; partecipa alle procedure tecniche ed organizzative di una società, al fine di ridurre i consumi totali di energia, l’utilizzo di materie prime, migliorare costantemente l’efficienza energetica in ottica di convenienza economica e sostenibilità ambientale.   Ogni grande azienda energivora comprenderà, quindi, quanto sia necessaria la figura dell’Energy Manager per un migliore utilizzo dell’energia nella struttura di competenza. Anche i soggetti non obbligati possono nominare un Energy Manager, con le stesse modalità previste per gli altri.   Ci prendiamo cura della gestione del tuo consumo energetico   Per effettuare diagnosi energetiche e per accedere al meccanismo dei certificati bianchi, da luglio 2016, ogni Energy Manager nominato deve essere obbligatoriamente un EGE – Esperto in Gestione dell’Energia – figura professionale certificata ai sensi del d.lgs 102/2014 – inserito nell’elenco curato e gestito da FIRE.   L’Esperto in Gestione dell’Energia è la figura professionale che possiede le conoscenze, l’esperienza e le capacità necessarie per gestire l’uso dell’energia in modo efficiente.   I nostri EGE si occupano del monitoraggio e delle strategie per il miglioramento delle prestazioni energetiche.   Affidare la tua impresa a un nostro consulente specializzato non serve solo per adempiere all’obbligo di legge, ma ti dà la possibilità di essere affiancato da un esperto in grado di pianificare interventi di miglioramento energetico; inoltre, ci occupiamo della gestione delle pratiche legate alla nomina da inoltrare alla FIRE entro il 30 aprile.   Contattaci per una consulenza, compila il form.

Diagnosi energetica 2019: le nuove linee guida Enea

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Nuove indicazioni da ENEA in vista della prossima diagnosi energetica.   Cambia il portale e cambiano le linee guida. Queste le principali novità annunciate da ENEA che comunica l’arrivo di un nuovo portale e di nuove procedure per adempiere all’obbligo di comunicazione per le prossime diagnosi energetiche.   La comunicazione di diagnosi energetica   Ritorna l’obbligo di diagnosi energetica che i soggetti obbligati sono chiamati ad adempiere entro il 5 dicembre 2019. Un obbligo con cadenza quadriennale la cui comunicazione all’ENEA deve rispettare precise indicazioni.   Come previsto dalla normativa (D. Lgs. 102/2014) e dalla nota del MISE del 14 novembre 2014, i soggetti interessati devono effettuare la diagnosi energetica entro il 5 dicembre 2019 e comunicarla all’ENEA insieme ai dati relativi al monitoraggio energetico aziendale.   I cambiamenti annunciati dall’ENEA   ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha annunciato che ci saranno cambiamenti in merito alla comunicazione di diagnosi energetica.   Le novità riguardano il portale online, tramite il quale dovrà avvenire la comunicazione, e le linee guida da seguire per svolgere e definire le procedure di diagnosi energetica.   Perché ENEA sceglie di cambiare?   ENEA sceglie di rendere più agevole il lavoro dei soggetti interessati. I cambiamenti annunciati hanno lo scopo di semplificare la procedura dell’inserimento dati e chiarire i concetti per la clusterizzazione, il monitoraggio e il rapporto di diagnosi da comunicare.   Le novità sul portale ENEA   ENEA sceglie di riorganizzare l’intera sezione dedicata agli inserimenti online e di aggiornare tutto il portale di caricamento delle diagnosi al fine di conseguire a una serie di obiettivi identificati a seguito delle acquisizioni delle diagnosi avvenute nel periodo 2015-2018.   Il portale messo a disposizione dall’ente cambierà entro giugno 2019 mentre l’attuale portale resterà comunque aperto e potrà essere utilizzato per le comunicazioni dei risparmi energetici ai sensi dell’art. 7 comma 8 del D. Lgs. 102/2014. Sarebbe opportuno non utilizzare l’attuale portale ENEA per l’inserimento dei dati e attendere quello nuovo.   Per la comunicazione delle prossime diagnosi energetiche non sarà possibile utilizzare la vecchia registrazione al portale, bisognerà effettuare la registrazione di un nuovo account.   Le novità sulle linee guida ENEA   Per le prossime diagnosi energetiche bisognerà attenersi alle novità che ENEA pubblicherà per le linee guida. Le novità riguardano i concetti di clusterizzazione e monitoraggio di diagnosi che dovranno attenersi a nuovi parametri e alle modalità di redazione del rapporto di diagnosi da svolgere.   ENEA si impegna a pubblicare sul sito anche i fogli di calcolo aggiornati per il riepilogo dei dati, un format per agevolare la procedura di clusterizzazione e un file contenente le modalità operative che i soggetti interessati da sistemi di gestione ISO 50001 dovranno seguire per adempiere all’obbligo di diagnosi.   Diagnosi energetica: un obbligo da rispettare   Secondo il D. Lgs. 102/2014 sono le imprese energivore e le grandi imprese le aziende che devono effettuare la diagnosi energetica con cadenza quadriennale dalla prima.   Quest’attività consiste in un’analisi sistematica di dati volta a definire i consumi energetici prodotti dall’azienda, individuare gli sprechi energetici presenti, confrontare le performance energetiche dei siti analizzati e individuare eventuali interventi di miglioramento e di efficientamento energetico.   Affrettati, informati e rispetta l’obbligo di diagnosi!

Diagnosi energetica: un obbligo di legge e una certezza di risparmio per la tua azienda

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La diagnosi energetica mostra come ottimizzare gli investimenti energetici ed economici dell’azienda.   La diagnosi energetica è un’analisi che le aziende eseguono annualmente nel rispetto degli adempimenti normativi. Non tutti sanno però che l’analisi dei consumi energetici permette non solo di acquisire informazioni utili sui consumi aziendali, ma anche di conoscere gli eventuali sprechi di energia, le anomalie di funzionamento presenti e di ricavare notevoli risparmi attraverso interventi di efficientamento energetico.   Diagnosi energetica: definizione e obiettivi   La diagnosi energetica è un’attività che permette di acquisire e studiare i dati relativi ai consumi energetici aziendali. Un’analisi, articolata in diverse fasi, capace di restituire importanti informazioni sulle prestazioni energetiche degli impianti e la conseguente valutazione di interventi di miglioramento. Oggetto della diagnosi è il sito produttivo interno all’azienda o parte di esso.   Cosa avviene durante la diagnosi energetica?   Come anticipato, la diagnosi energetica è caratterizzata da diverse fasi sistematiche e funzionali. Queste fasi permettono di definire l’andamento energetico dell’azienda. Ma quali sono?   Raccolta e analisi dei dati: è la prima fase durante la quale vengono raccolti tutti i dati relativi alla prestazione energetica globale e singolare (ossia di ciascuna area funzionale dell’impianto). Vengono, inoltre, analizzate le bollette, le schede tecniche degli impianti e tutti i contratti di fornitura che l’azienda ha in essere; Sopralluogo e verifica: durante questa fase vengono misurati i consumi degli impianti con l’uso di una strumentazione tecnica per la validazione di modelli informatici redatti sulla base dei dati ottenuti; Elaborazione delle rilevazioni: i dati rilevati vengono utilizzati per creare una baseline dei consumi. Durante questa fase avviene anche la valutazione degli indici di performance di ogni vettore energetico analizzato; Analisi del Benchmark: i dati del consumo energetico interno all’azienda vengono confrontati con i kpi (indici di performance) del settore, ossia quelli effettuati da altri stabilimenti esterni e appartenenti allo stesso settore produttivo; Report e proposte di intervento: è la fase finale in cui vengono consegnati i report con i dati elaborati durante la diagnosi. I report realizzati in questa fase contengono, talvolta, anche dettagli relativi a possibili costi e tempi di attuazione di futuri interventi di miglioramento;   Prima di procedere con la diagnosi energetica è bene consultare le linee guida che vengono pubblicate annualmente da ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).   Chi decide di sottoporre la propria azienda a una diagnosi energetica dei consumi, in genere, lo fa solo per rispettare un obbligo normativo tralasciando tutte le possibilità di guadagno che questa attività può generare.   Perché fare la diagnosi energetica   La diagnosi energetica non è solo un obbligo di legge che specifiche aziende devono rispettare. È il decreto legislativo 102/2014, infatti, a definire i soggetti obbligati a sottoporre la propria azienda a diagnosi energetica e le disposizioni a cui attenersi. La diagnosi energetica è anche una possibilità, che molti non conoscono, per migliorare le prestazioni energetiche aziendali e ricavare notevoli risparmi economici.   I soggetti obbligati alla diagnosi energetica   È il decreto legislativo 102/2014 che definisce quali sono le aziende obbligate alla diagnosi energetica. Si tratta delle grandi aziende e delle imprese energivore. L’obbligo è legato a due fattori finanziari: il fatturato annuo e il totale dell’attivo patrimoniale.   Le grandi aziende sono, per definizione, imprese che hanno più di 250 dipendenti e che presentano un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro, con un bilancio annuo superiore a 43 milioni di euro. Le aziende energivore sono, invece, aziende impegnate nella produzione di energia e che hanno consumi annuali di energia elettrica pari o superiori a 1 GWh (1.000.000 kWh) e un rapporto tra costo effettivo dell’energia utilizzata e fatturato uguale o superiore al 3%.   Attenzione però: le aziende energivore e le grandi imprese che già possiedono sistemi di gestione conformi EMAS e alle normi ISO 50001 o ISO 140001 sono esonerate dalla diagnosi.   Gli altri obblighi normativi   Le aziende tenute al rispetto del D. Lgs. 102/2014, e quindi obbligate all’esecuzione della diagnosi energetica, devono rispettare anche altre disposizioni.   Il MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico) impone l’obbligo di diagnosi ogni 4 anni dalla prima e, con nota del 14 novembre 2016, l’obbligo di comunicazione all’ENEA della diagnosi effettuata e dei dati relativi al monitoraggio energetico aziendale svolto.   La diagnosi energetica deve essere effettuata entro il 5 dicembre con cadenza ogni 4 anni dalla prima, mentre la comunicazione all’ENEA deve essere fatta entro il 31 marzo di ciascun anno.   Le imprese soggette all’obbligo devono trasmettere all’ENEA la diagnosi insieme alla documentazione richiesta entro il 22 dicembre dell’anno dell’obbligo.   La diagnosi energetica deve essere effettuata da società EGE o ESCo accreditate.   Sanzioni per i trasgressori   Il D. Lgs. 102/2014 indica anche quali sono le sanzioni previste per chi non rispetta la normativa:   Sanzioni pecuniarie amministrative da 2.000 € a 20.000 € per coloro che presentano una documentazione non conforme alle modalità richieste; Sanzione pecuniaria amministrativa da 4.000 € a 40.000 € per coloro che non effettuano la diagnosi energetica.   Accedere a mille vantaggi con la diagnosi energetica   La diagnosi energetica permette di acquisire nozioni sullo “stato energetico” dell’azienda, analizzandone consumi e prestazioni. Informazioni utili per valutare la possibilità di intervenire con azioni volte a ottimizzare i consumi energetici aziendali e i futuri investimenti economici dell’azienda.   Migliorando il rendimento energetico puoi anche acquisire la certificazione ISO 50001 che, come previsto dalla legge, esonera dall’obbligo di diagnosi.   Cosa aspetti! Compila il form per ricevere una consulenza.

Monitoraggio energetico: quanto consumano i tuoi impianti?

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L’opportunità di controllare i consumi energetici della tua azienda.   Il monitoraggio energetico soddisfa la necessità di conoscere i consumi energetici degli impianti aziendali. Monitorare questi consumi determina numerosi vantaggi e grandi opportunità di risparmio.   Che cos’è il monitoraggio energetico?   Il monitoraggio energetico è un servizio che permette di misurare i consumi energetici aziendali; consente di individuare eventuali inefficienze e sprechi di risorse. Con questo servizio l’imprenditore ha la possibilità di acquisire una maggiore consapevolezza su possibili futuri interventi, al fine di migliorare l’efficienza energetica dell’azienda.   Questo è un servizio scelto da chi ha bisogno di soddisfare diverse esigenze:   Valutare quali sono i consumi energetici di un singolo ciclo produttivo Valutare quali sono i consumi energetici di alcune aree aziendali Verificare se gli impianti aziendali consumano più di quanto dovrebbero Capire quali potrebbero essere gli interventi di miglioramento energetico da attuare, al fine di garantire una maggiore efficienza degli impianti   Chi sceglie di affidarsi ad un sistema di monitoraggio per la gestione dei consumi della propria azienda ha la possibilità di vedere in tempo reale i dati acquisiti, misurati ed elaborati dal sistema. Può inoltre avere a disposizione report specifici e rilevamento delle criticità presenti.   Chi può scegliere questo servizio?   Possono richiedere il monitoraggio energetico diverse tipologie di imprese: aziende energivore, grandi imprese, aziende manifatturiere e imprese del settore terziario.   Inoltre è utile sapere che lo Stato italiano, con il decreto legislativo n. 102 del 04 luglio 2014, impone a tutte le grandi aziende e alle imprese energivore l’obbligo di effettuare diagnosi energetica ogni 4 anni e di comunicare all’ENEA i dati relativi al monitoraggio energetico aziendale.   I vantaggi del monitoraggio energetico   Il monitoraggio energetico presenta tanti vantaggi. Da la possibilità di controllare quali sono i consumi energetici dell’impianto aziendale, verificare le performance dei macchinari e confrontare i propri kpi con quelli del Benchmark di settore.   Il monitoraggio permette di capire se ci sono sprechi di energia (magari di impianti attivi anche quando non sono realmente operativi) o anomalie, segnalate attraverso un report periodico. I report generati dal sistema di monitoraggio servono, poi, a capire quali potrebbero essere le azioni di efficientamento energetico da attuare.   Se l’azienda riduce i consumi annuali di energia, ottimizza preziose risorse e lavora nel rispetto del piano stabilito dalla Strategia Energetica Nazionale.   Il monitoraggio energetico ti consente di ottimizzare le risorse aziendali e assolvere alla diagnosi energetica obbligatoria prevista dal D. Lgs 102/2014.   Compila il form per un primo sopralluogo gratuito.

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