Il piano Transizione 5.0, previsto dal decreto legge PNRR, è stato finalmente introdotto con l’approvazione del Consiglio dei Ministri il 26 febbraio 2024 e ufficializzato il 2 marzo con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 52.
Oltre alla necessaria conferma parlamentare entro il periodo standard di 60 giorni, si attendono due ulteriori decreti attuativi per garantire la piena attuazione, con particolare riferimento al primo decreto che dovrebbe essere emesso entro 30 giorni, ossia entro il primo aprile.
Il piano di Transizione 5.0 rappresenta una fase evolutiva cruciale, già iniziata con il piano Transizione 4.0 finanziato nell’ambito della Missione 1 – Componente 2 “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo” del PNRR; un momento caratterizzato dalla convergenza di innovazioni tecnologiche, cambiamenti ambientali e trasformazioni sociali.
In questo articolo approfondiremo l’evoluzione e le novità introdotte dal piano di Transizione 5.0.
Decreto transizione 5.0: le novità del piano per la transizione green e digitale
Prima dello sviluppo del piano più recente, erano già previste delle forme di sostegno nazionale alle imprese contenute nel Piano Nazionale Industria 4.0, la base giuridica delle agevolazioni contenute nel piano di Transizione 5.0.
Il Piano Nazionale Industria 4.0 (o Transizione 4.0) è stato finanziato con l’obiettivo di sostenere la trasformazione digitale delle imprese incentivando gli investimenti privati in beni e attività a sostegno della digitalizzazione attraverso il riconoscimento di un credito d’imposta per l’acquisto di:
- acquisto di beni materiali;
- acquisto di beni immateriali 4.0 (es. software avanzati);
- acquisto di beni immateriali tradizionali (es. software di base);
- attività di formazione 4.0.
Nel piano di Transizione 5.0 alle aziende verrà concesso un credito d’imposta automatico, senza alcuna valutazione preliminare, senza discriminazioni legate alle dimensioni dell’impresa, al settore di attività o alla sua localizzazione.
Nello specifico, Il Piano prevede un ammontare di risorse pari a 6,3 miliardi di euro destinate alle imprese italiane impegnate in progetti di transizione digitale e sostenibile. Un supporto considerevole che si aggiunge ai 6,4 miliardi previsti dalla legge di bilancio per un totale di 13 miliardi di euro da distribuire nel biennio 2024-2025.
Transizione 5.0: gli investimenti ammessi e le agevolazioni concesse
Le agevolazioni del piano di Transizione 5.0 sono riconosciute alle imprese italiane che affrontano i seguenti investimenti:
- acquisto di beni materiali e immateriali essenziali per l’attività aziendale, inclusi negli allegati A e B della legge 11 dicembre 2016, n. 232, purché siano integrati nel sistema aziendale e portino globalmente a una riduzione dei consumi energetici: del 3% per la struttura produttiva oggetto del progetto di innovazione o, in alternativa, del 5% per i processi interessati dall’investimento;
- investimenti in nuovi beni materiali volti alla produzione autonoma di energia tramite fonti rinnovabili destinate al consumo interno, ad eccezione delle biomasse, inclusi i dispositivi per l’accumulo dell’energia generata;
- spese per la formazione del personale, fornita da entità esterne, fino al 10% dell’investimento effettuato e fino a un massimo di 300.000,00 euro.
La diminuzione dei consumi energetici deve essere certificata tramite una valutazione (ex ante) che identifichi i risparmi energetici ottenibili attraverso gli investimenti previsti e una valutazione (ex post) che dimostri l’effettiva realizzazione degli investimenti in linea con la valutazione iniziale.
Le certificazioni devono essere rilasciate da Organismi di valutazione indipendenti, come gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) e le Energy Service Company (ESCo), purché certificate da organismi accreditati.
Per quanto riguarda i pannelli solari (per la produzione autonoma di energia di cui sopra), sono accettati solo quelli fabbricati in Europa secondo quanto specificato nell’articolo 12, comma 1, lettere a, b e c del Decreto Legge n. 181.
A fronte di tali investimenti le imprese possono richiedere l’agevolazione prevista dal piano di Transizione 5.0, ossia un credito d’imposta che varia in base all’importo dell’investimento e alla percentuale di risparmio energetico ottenuta.
Le aliquote sono le seguenti:
- 35% del costo per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% del costo per gli investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo per gli investimenti oltre i 10 milioni di euro, fino al massimo di 50 milioni di euro di costi ammissibili per anno per impresa beneficiaria.
Queste aliquote aumentano rispettivamente al:
- 40%, 20% e 10% se vi è una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% o una riduzione dei consumi energetici dei processi superiore al 10%;
- 45%, 25% e 15% se vi è una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% o una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.
Il credito d’imposta può essere utilizzato solo in compensazione, attraverso il modello F24, da avviare entro il 31 dicembre 2025 e, comunque, dal quinto giorno successivo alla comunicazione del provvedimento di concessione.
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Il piano Transizione 5.0 rappresenta un’occasione per le imprese che intendono avviare un percorso finalizzato alla transizione green e digitale. L’opportunità per definire una strategia che permetta di avere una maggiore consapevolezza circa i propri consumi energetici, le potenzialità di ottimizzazione (in ottica di costi e di risparmio di risorse) e l’impatto ambientale imputabile alla propria organizzazione.
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