La modifica al Codice delle pari opportunità ha esteso l’obbligo di trasmettere il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile in azienda.
L’art. 3 della Legge n. 162 del 5 novembre 2021 ha modificato il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo (D. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198). Con le modifiche apportate è stato rivisto l’obbligo di redigere il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. Vediamo di cosa si tratta e chi sono le imprese obbligate alla presentazione del report.
Rapporto sulla situazione del personale: cos’è
Il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile è stato introdotto per rendere più incisiva la parità di genere all’interno delle aziende. Il report rappresenta una fotografia della situazione di entrambi i sessi all’interno del contesto aziendale.
Il Comitato Nazionale di Parità punta alla rimozione degli ostacoli che impediscono il raggiungimento della parità di genere.
Garantire pari opportunità nel mondo del lavoro vuol dire che non sussistono ostacoli basati sul genere, differenze di retribuzione a sfavore delle quote femminili e un basso livello di partecipazione delle donne nel mercato lavorativo.
Soggetti obbligati alla compilazione del rapporto: le modifiche al Codice pari opportunità
L’art. 46 del Codice pari opportunità prevedeva per le aziende pubbliche e private con oltre cento dipendenti l’obbligo di redigere almeno ogni due anni il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. Con la modifica al Codice si è avuta l’estensione dell’obbligo alle aziende pubbliche e private con oltre 50 dipendenti e l’obbligo di redigerlo con cadenza fissa biennale.
Le aziende che occupano fino a 50 dipendenti possono redigere il report su base volontaria, secondo le stesse modalità delle imprese obbligate.
Il Decreto interministeriale del 29 marzo 2022 ha definito le modalità per la redazione del rapporto.
Compilazione e trasmissione del rapporto: le modalità
Il rapporto deve essere redatto esclusivamente in modalità telematica; è necessario compilare un modello pubblicato nel sito web istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali; va trasmesso alle rappresentanze sindacali aziendali che provvedono ad inviarlo al Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri e ad altri organi competenti in materia.
L’elenco delle aziende che hanno trasmesso il report e quelle che non hanno provveduto a rispettare tale obbligo è pubblicato nella sezione dedicata nel sito web del Ministero del lavoro.
Rapporto pari opportunità biennale 2022: quali informazioni contiene
Il rapporto pari opportunità biennale del 2022 contiene informazioni inerenti alla situazione del personale maschile e femminile all’interno dell’azienda. L’identità del lavoratore non va indicata; è necessario inserire solo il sesso. Nello specifico vanno inserite le seguenti informazioni:
- numero dei lavoratori di sesso femminile e di sesso maschile;
- numero delle lavoratrici eventualmente in stato di gravidanza;
- numero dei lavoratori e delle lavoratrici assunti nel corso dell’anno;
- differenze tra le retribuzioni iniziali dei lavoratori di ciascun sesso;
- inquadramento contrattuale;
- funzione svolta da ciascun lavoratore occupato, considerando contratti a tempo pieno e a tempo parziale, importo della retribuzione complessiva corrisposta, delle componenti accessorie al salario, delle indennità, dei bonus e di ogni altro beneficio o erogazione riconosciuti.
L’impresa, inoltre, ha l’obbligo di inserire nel rapporto altri elementi, quali:
- dati e processi di selezione in fase di assunzione, sui processi di reclutamento, sulle procedure utilizzate per l’accesso alla qualificazione professionale e alla formazione manageriale;
- strumenti e misure messi a disposizione del lavoratore/della lavoratrice per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;
- presenza di politiche aziendali che garantiscono un ambiente di lavoro inclusivo, rispettoso;
- criteri adottati per le progressioni di carriera.
Trasmissione rapporto biennale: scadenze e sanzioni
Viste le modifiche apportate al Codice delle pari opportunità il Decreto interministeriale ha adottato una nuova procedura per la presentazione del report, limitandola al biennio 2020-2021. Il termine di trasmissione del rapporto è stabilito al 30 settembre 2022.
Per i bienni successivi è confermato il 30 aprile come data ultima per la presentazione del report.
Le aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti che sono tenute per la prima volta alla redazione del rapporto biennale devono fornire i dati sulla situazione del personale maschile e femminile in riferimento al 31 dicembre 2021.
La Direzione regionale del lavoro invita le aziende che non hanno rispettato i termini di presentazione del rapporto a provvedere entro 60 giorni alla trasmissione; il mancato invio a seguito di sollecito comporta sanzioni amministrative o, nei casi più gravi, la sospensione per un anno dei benefici contributivi di cui ha eventualmente goduto l’azienda.
La veridicità del rapporto trasmesso dall’azienda è verificata dall’Ispettorato nazionale del lavoro. Nel caso in cui il report contenga informazioni false o incomplete è applicata una sanzione pecuniaria che va da 1.000 a 5.000 euro.
Rapporto parità di genere: non solo un obbligo
La trasmissione del rapporto parità di genere rappresenta un vantaggio anche per le imprese che non sono obbligate a redigerlo; tutte le aziende che lo hanno presentato hanno la possibilità di poter accedere agli investimenti pubblici finanziati con le risorse del PNRR.
Il report consente alle imprese di partecipare in maniera attiva al cambiamento di cui necessita il nostro pianeta e di far emergere il contributo del datore di lavoro alla realizzazione di un ambiente basato sulle pari opportunità. Il rapporto sulla parità di genere si inserisce, infatti, nel contesto degli SDGs dell’Agenda 2030; nello specifico si collega all’obiettivo 5 “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”.
Rapporto sulla situazione del personale: Tecno affianca la tua impresa
Il rapporto sulla parità di genere consente alle imprese di avere un quadro più chiaro degli standard adottati in materia di uguaglianza di genere e sugli eventuali interventi da attuare al fine di migliorare la propria realtà aziendale.
All’art. 46 del Codice della pari opportunità si aggiunge l’art. 46-bis “Certificazione della parità di genere”. Un altro importante elemento a favore della lotta alla disuguaglianza di genere in ambito lavorativo. Un’attestazione delle politiche e delle misure adottate dai datori di lavoro al fine di ridurre il divario tra uomo e donna in relazione alle opportunità di crescita aziendali, alla parità salariale nel caso di medesime mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità; una certificazione volontaria che le imprese possono scegliere di adottare, anche a vantaggio della partecipazione ai bandi pubblici.
La scadenza della trasmissione obbligatoria del rapporto sulla situazione del personale è vicina. Affidati al nostro team, ti supportiamo nell’iter di compilazione e trasmissione del report; mettiti in contatto con noi.