Un’importante novità per le imprese obbligate alla pubblicazione della dichiarazione non finanziaria: rendicontare su come il proprio business è associato ad attività economiche ecosostenibili, allineandosi alla Tassonomia Ue.
Nella strategia per la crescita sostenibile, definita dalla Commissione europea, il Regolamento Tassonomia ricopre un ruolo determinante. L’Ue intende facilitare la transizione delle attività verso obiettivi di carbon neutrality.
Cosa si intende per Tassonomia delle attività ecosostenibili e in che modo le imprese obbligate alla dichiarazione non finanziaria devono allinearsi?
Regolamento Tassonomia Ue: cos’è
Nel Regolamento Tassonomia Ue sono indicate le misure adottate dagli Stati membri e dall’Ue nella definizione degli obblighi e delle regole di trasparenza per coloro che partecipano ai mercati finanziari e per gli emittenti; ciò per quanto riguarda i prodotti finanziari o le obbligazioni societarie definite ecosostenibili.
Il Regolamento Tassonomia stabilisce gli obblighi informativi sulla ecosostenibilità delle attività economiche esercitate dalle imprese obbligate alla pubblicazione della dichiarazione non finanziaria, individuale o consolidata.
Obblighi informativi: imprese finanziarie e imprese non finanziarie
Il Regolamento delegato 2021/2178 differenzia le imprese finanziarie dalle imprese non finanziarie, ai fini degli obblighi informativi da inserire nella DNF.
Rientrano nella definizione di imprese finanziarie i gestori di attività finanziarie, le banche, le imprese di investimento, le imprese di assicurazione e riassicurazione. Tutte le società obbligate alla DNF che non rientrano in questa definizione, sono ritenute imprese non finanziarie.
Nel caso di gruppi di imprese che svolgono attività finanziarie e non finanziarie, gli obblighi informativi sono pubblicati adottando i criteri del core business di gruppo o impresa.
Obiettivi ambientali e attività economiche ecosostenibili
Il Regolamento Tassonomia definisce cosa si intende per ecosostenibile, con l’obiettivo di spingere gli investimenti verso attività economiche ecosostenibili; ciò partendo dall’individuazione di sei obiettivi ambientali:
- mitigazione dei cambiamenti climatici;
- adattamento ai cambiamenti climatici;
- uso sostenibile, protezione delle acque e delle risorse marine;
- transizione verso un’economia circolare;
- prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
- protezione e ripristino delle biodiversità e degli ecosistemi.
Un’attività è ecosostenibile nel momento in cui raggiunge un insieme di condizioni:
- contribuisce in modo sostanziale al raggiungimento di almeno uno dei sei obiettivi ambientali;
- non arreca un danno significativo a nessuno dei rimanenti obiettivi;
- rispetta le garanzie minime di salvaguardia (attività allineate alle linee guida OCSE e ai principi guida delle Nazioni Unite relativi a imprese e diritti umani);
- rispetta i criteri di vaglio tecnico che definiscono quando le attività contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi e quando non arrecano un danno significativo all’ambiente.
Criteri di vaglio tecnico e DNSH: come non arrecare un danno significativo
I criteri di vaglio tecnico sono adottati dalla Commissione Ue mediante atti delegati che completano il Regolamento Tassonomia; sono utilizzati per valutare la sostenibilità delle attività esercitate dalle imprese, assicurando che non arrecano un danno significativo all’ambiente (principio DNSH Do Not Significant Harm).
La Commissione europea ha adottato gli atti delegati che individuano i criteri di vaglio tecnico relativi ai primi due obiettivi ambientali, mediante l’Atto Clima:
- mitigazione dei cambiamenti climatici: mira a ridurre la quantità di gas a effetto serra in atmosfera; le attività economiche devono contribuire alla stabilizzazione delle emissioni prodotte, mediante riduzione o assorbimento della CO2. I settori economici e le attività correlate riguardano le attività low carbon, le attività di transizione e quelle abilitanti;
- adattamento ai cambiamenti climatici: punta a ridurre gli effetti o i rischi negativi dell’attuale clima e dei futuri cambiamenti climatici sullo svolgimento delle attività economiche, sulle persone, sulla natura e sugli attivi.
Gli atti delegati relativi ai restanti obiettivi ambientali sono applicati entro il 1° gennaio 2023.
Dichiarazione non finanziaria: gli obblighi per le imprese
In base all’art. 8 del Regolamento Tassonomia le imprese tenute alla pubblicazione della dichiarazione non finanziaria hanno l’obbligo di includere informazioni su come e in che misura le loro attività sono associate ad attività ecosostenibili, quindi allineate alla Tassonomia, mediante i criteri previsti dal Regolamento stesso.
Nel Regolamento delegato sono presenti i contenuti e le modalità con cui presentare le informazioni da fornire; questi consentono di tradurre i criteri di vaglio tecnico sotto forma di indicatori quantitativi di prestazione economica (KPI). Vanno considerati i seguenti KPI:
- quota di fatturato proveniente da prodotti o servizi associati alle attività economiche ecosostenibili;
- quota di spese in conto capitale degli attivi o dei processi associati alle attività economiche ecosostenibili (CapEx);
- quota di spese operative degli attivi o dei processi associati alle attività economiche ecosostenibili (OpEx).
I KPI e le informazioni integrative da inserire nella DNF devono riferirsi all’esercizio precedente all’anno di pubblicazione della dichiarazione non finanziaria.
Le dichiarazioni non finanziarie pubblicate a partire dal 1° gennaio 2022 devono contenere informazioni solo sui primi due dei sei obiettivi ambientali individuati dal Regolamento Tassonomia: mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Dal 1° gennaio 2023 la DNF comprenderà le informazioni inerenti tutti gli obiettivi climatici.
Dichiarazione non finanziaria obbligo e attività economiche ecosostenibili
Il D. Lgs. 254/2016 ha reso obbligatoria la redazione della DNF per le seguenti società
- quelle che rientrano nella definizione di EIP (Enti di Interesse Pubblico) e presentano determinate caratteristiche per cui si collocano tra le imprese di grande dimensione;
- quelle che rientrano nella definizione di EIP e sono società madri di un gruppo di grandi dimensioni.
Le prime hanno l’obbligo di pubblicare una DNF individuale, rendicontando sulle attività economiche ecosostenibili esercitate dall’impresa. Le seconde sono obbligate alla dichiarazione consolidata, riportando invece le attività economiche ecosostenibili delle società comprese nel consolidamento.
Dichiarazione non finanziaria: comunica con noi la tua sostenibilità
Gli obblighi informativi previsti dal Regolamento Tassonomia possono essere comunicati anche da società non ancora obbligate alla redazione della dichiarazione non finanziaria.
La direttiva sull’informativa non finanziaria è attualmente in fase di revisione; prevede l’estensione degli obblighi di DNF a tutte le grandi società, a tutte le società quotate sui mercati regolamentati e alle PMI.
Il nostro team ti supporta nella redazione della dichiarazione non finanziaria, nel rispetto degli obblighi informativi legati alle tue attività ecosostenibili.
Prepariamo le imprese non ancora obbligate alla DNF ad allinearsi alla Tassonomia.
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