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Diagnosi energetica edifici: come quantificare le opportunità di risparmio

Indice dei contenuti

La diagnosi energetica è una delle procedure in grado di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo posto dal PNIEC – Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima -: arrivare al 2050 con un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica, raggiungere la sicurezza energetica, ridurre le emissioni inquinanti grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili, rendere accessibili i costi dell’energia, accrescere innovazione e competitività.

 

Questo è uno dei motivi per cui vi è l’obbligo – D. Lgs. 4 luglio 2014 n. 102 – della diagnosi energetica per le Grandi Imprese, le imprese a forte consumo di energia e Nuove Imprese, ogni 4 anni.

 

La diagnosi energetica è una procedura di analisi, coordinata, del sistema edificio-impianto che ha l’obiettivo di individuare gli interventi da realizzare, a seguito di sopralluoghi e verifiche.

 

A tal proposito, Enea ha stilato un elenco di consigli utili al risparmio energetico ed economico, un uso razionale e consapevole delle risorse di energia, all’interno degli edifici.

 

Diagnosi energetica degli edifici: le linee guida di Enea

 

Enea ha stilato delle linee guida utili ai REde – Referente della Diagnosi Energetica – ai fini della diagnosi energetica degli edifici, per cui sono presi in considerazione i seguenti servizi energetici: climatizzazione invernale, climatizzazione estiva, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione, illuminazione, trasporto interno.

 

La diagnosi energetica degli edifici pubblici deve possedere 5 requisiti fondamentali:

 

  • Completezza: includere tutti gli aspetti dell’impianto nel sistema energetico;
  • Attendibilità: acquisire dati reali e necessari all’inventario energetico. Tali dati sono acquisibili tramite sopralluoghi e rilievi strumentali dell’edificio;
  • Tracciabilità: individuare fonti dei dati, modalità di elaborazione e ipotesi di lavoro assunte;
  • Utilità: identificare e valutare interventi di efficienza energetica sotto il profilo costi/benefici;
  • Verificabilità: identificare elementi e procedure che consentono di verificare il conseguimento degli interventi di efficienza come risultato degli interventi attuati.

 

Risparmio energetico: l’uso intelligente del climatizzatore

 

L’attenzione alla classe energetica è sicuramente uno dei primi suggerimenti che Enea propone per la riduzione dei consumi in ottica di risparmio energetico.

 

Gli impianti di climatizzazione influiscono molto sui consumi all’interno degli edifici, per questo motivo quando si decide di acquistare un climatizzatore è importante scegliere un modello che abbia un basso impatto ambientale e una classe energetica elevata, così da risultare più efficiente.

 

L’acquisto di un condizionatore di classe energetica A+, A++ e A+++ comporta sicuramente un investimento iniziale alto, ma in compenso si avranno un risparmio in bolletta e una riduzione delle emissioni di CO2.

 

Ad esempio, un condizionatore di efficienza energetica classe A rispetto ad uno di classe C permette di ottenere un risparmio annuale di circa il 30% sui consumi elettrici, riducendo anche le emissioni, salvaguardando l’ambiente.

 

Quali sono i fattori da considerare nella fase di acquisto?

 

  1. Classe di efficienza energetica: indica il grado di efficienza energetica dell’apparecchio, in condizioni standard. Rappresenta il rapporto tra l’energia consumata e l’energia resa da un climatizzatore con classe da A a G, dove la lettera A indica che l’apparecchio ha consumi molto ridotti, – dunque è più efficiente – mentre la G che ha consumi elevati;
  2. EER: rendimento del climatizzatore nelle fase di raffrescamento;
  3. COP: coefficiente di prestazione nella modalità di riscaldamento. Rappresenta il rapporto tra il calore utile fornito dal climatizzatore e l’energia elettrica utilizzata per estrarre questo calore. Più sono alti i valori di EER e COP, migliore è la classe energetica del climatizzatore;
  4. Tecnologia Inverter: questa tecnologia permette alla potenza di adeguarsi all’effettiva necessità, riducendo i cicli di accensione e spegnimento. È particolarmente utile nelle situazioni in cui il climatizzatore resta acceso per molte ore consecutive.

 

Ulteriori accorgimenti per ridurre l’incidenza negativa della climatizzazione sul costo finale in bolletta sono:

 

  • studiare la posizione in cui viene installato;
  • tenere sotto controllo la temperatura con eventuale impostazione relativa all’umidità;
  • fare in modo che in ogni stanza dell’ambiente vi sia un condizionatore;
  • utilizzare il timer e la funzione notte;
  • rispettare pulizia e manutenzione dell’apparecchio.

 

Diagnosi energetica e Attestato di Prestazione Energetica: qual è la differenza?

 

Eseguire la diagnosi energetica di un edificio significa valutare e conoscere il profilo di consumo energetico, quantificare le opportunità e le azioni di risparmio energetico comparando i costi sostenuti e i benefici attesi. Si parte da un’analisi di rilievo sul campo fino alle ipotesi di miglioramento energetico, analizzando i consumi reali dell’edificio.

 

In quest’ottica si pone la differenza tra l’ APE – attestato di prestazione energetica – e la diagnosi energetica.

 

L’APE definisce la prestazione energetica inserendola in una scala di classificazione al fine di stabilire se la performance dell’edificio è soddisfacente oppure l’edificio necessita di interventi di riqualificazione.

 

La diagnosi energetica, invece, esamina il profilo del consumo energetico dell’edificio, al fine di valutare gli interventi migliorativi secondo fattori economici, energetici ed ambientali ai quali viene attribuito un peso diverso in funzione delle esigenze.

 

Quali sono gli elementi utili alla riqualificazione energetica degli edifici?

 

Quando si decide di procedere alla riqualificazione energetica di un edificio, al fine di ottimizzarne le risorse, è necessario prendere in considerazione alcuni elementi:

 

  • Involucro ad alte prestazioni energetiche: maggiore isolamento delle pareti di tamponamento, del solaio a terra e del solaio di copertura, pareti esterne di colore chiaro, tetti bianchi e sistemi di schermatura solare. Questi fattori contribuiscono ad un efficiente uso del sistema di climatizzazione, riducendo costi di investimento, gestione e manutenzione;
  • Finestre e daylighting: un miglior utilizzo della luce naturale aiuta a ridurre energia elettrica per l’illuminazione e l’energia consumata dal climatizzatore, evitando il calore generato dagli apparecchi accesi;
  • Impianti di climatizzazione e ventilazione: l’utilizzo di sistemi automatici per la regolazione della temperatura degli ambienti permette di ridurre gli sprechi di energia e di ottimizzare il comfort;
  • Illuminazione e sistemi elettrici: i sistemi di illuminazione a led, gestione e controllo della luce, sensori che spengono le luci quando non vi è necessità della loro accensione, rappresentano un importante risparmio energetico;
  • Sistemi alimentati ad energia rinnovabile: impiego di fotovoltaico o eolico in combinazione con sistemi di accumulo per l’illuminazione di sicurezza, alimentazione di emergenza, solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • Sistemi di supervisione e controllo: facilitano la manutenzione ordinaria e straordinaria e consentono anche la gestione degli impianti da remoto.

 

Cost and Energy saving: gli obiettivi della diagnosi energetica degli edifici

 

Dalla fase di rilevazione ed analisi di costi-benefici, a quella di raccolta dei dati, individuando i fattori che influenzano i consumi: quali sono gli obiettivi della diagnosi energetica degli edifici?

 

  • risparmio energetico ed economico
  • riduzione dei consumi
  • aumento dell’efficienza energetica
  • tutela dell’ambiente

 

La diagnosi energetica degli edifici è certamente un obbligo, ma è soprattutto un intervento di riqualificazione energetica, che serve ad analizzare quantità e qualità del consumo di energia e delle risorse a disposizione.

 

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