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Edifici sostenibili ed efficienza energetica: strategie per azzerare le emissioni CO2

Indice dei contenuti

Oggi è indispensabile innovare il mercato dell’edilizia prevedendo la progettazione di edifici in grado di azzerare i consumi di energia, le inefficienze funzionali, le mancanze di comfort e la conseguente produzione di CO2.

Il settore dell’edilizia e gli edifici sono responsabili di un’importante percentuale delle emissioni CO2 presenti nel mondo, sia per quanto riguarda l’energia utilizzata per il riscaldamento, il raffreddamento e l’illuminazione, sia per quelle provenienti da processi di costruzioni e materiali utilizzati durante l’intero ciclo di vita dell’edificio.

Di fatti, edifici e infrastrutture possono davvero contribuire a ridurre le emissioni di gas serra globali entro il 2050. A tal proposito, il nuovo rapporto del World Green Building Council descrive un insieme di azioni in grado di rivoluzionare l’intero settore verso un futuro ad emissioni zero.

 

Gli obiettivi del World Green Building Council

 

Decarbonizzare l’intero ciclo di vita di un edificio, secondo il World GBC, è possibile se ci si fissa degli obiettivi, come specificato nel Rapporto Bringing Embodied Carbon Upfront:

 

  • entro il 2030: tutti i nuovi edifici, le nuove infrastrutture e le ristrutturazioni dovranno ridurre di almeno il 40% le emissioni;
  • entro il 2050: tutti i nuovi edifici, le nuove infrastrutture e le ristrutturazioni dovranno avere un livello di emissioni pari a 0.

 

Oggi purtroppo sono ancora pochi gli edifici definibili a energia quasi zero e energia zero in quanto molti dei materiali utilizzati provengono da industrie pesanti e con emissioni CO2 altamente concentrate.

 

nZEB: edifici ad alta efficienza energetica

 

Gli edifici Nzeb – Nearly Zero Energy Building – sono stati introdotti dalla Direttiva europea 31/2010/CE, seguita in Italia dal D. Lgs. 192/2005 e aggiornamenti successivi. La normativa prevede che dal 2021 tutti i nuovi edifici dovranno essere costruiti nZEB, con obbligo anticipato al 2019 per gli edifici pubblici.

 

Si tratta di edifici con un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, con una percentuale molto alta di energia derivante da fonti rinnovabili, come l’energia del sole, del vento, della pioggia, delle onde, delle biomasse e l’energia geotermica.

 

Non esistono regole specifiche per la costruzione di un edificio a energia quasi zero, ma ovviamente è indispensabile che siano rispettati alcuni principi in modo che sia sviluppato un progetto il più possibile efficiente, che varia in base al contesto climatico ed ambientale: l’edificio nZEB in un clima molto caldo, quindi, sarà diverso rispetto ad uno costruito in un clima freddo.

 

Cosa fare per ridurre l’impatto ambientale nel settore edilizia?

 

E’ necessario che tutta la filiera lavori per raggiungere i due obiettivi prefissati – per il 2030 e per il 2050 – quindi sia tramite riduzioni volontarie da parte delle imprese, sia con l’introduzione di nuove leggi a livello locale, nazionale e regionale. Ma il contributo deve arrivare anche con la massimizzazione dell’uso delle risorse esistenti, la riduzione di materie prime ad alte emissioni.

Risparmio energetico e produzione di CO2 sono strettamente correlati. Riducendo o razionalizzando i consumi energetici si riducono notevolmente le emissioni di gas serra rilasciate in atmosfera. Il costante monitoraggio dei consumi e l’introduzione di un sistema domotico, ad esempio, permettono di raggiungere livelli di efficienza molto alti.

 

I vantaggi dell’edilizia sostenibile e la necessità di azzerare le emissioni CO2

 

Uno dei vantaggi dell’edilizia sostenibile è l’efficienza energetica che consente di ottenere alti rendimenti nell’utilizzo dell’energia, riducendone gli sprechi.

Sfruttando il più possibile le fonti di energia rinnovabile, riducendo quindi quelle fossili e utilizzando materiali naturali o provenienti da processi di riciclo, si ottengono effetti positivi di grande valore, anche in termini di risparmio economico e miglioramento del benessere individuale, collettivo ed ambientale.

Gli edifici devono essere progettati per supportare ed assicurare lo sviluppo sostenibile nelle tre dimensioni fondamentali: economica, sociale ed ambientale, che si individuano rispettivamente in efficienza e redditività, responsabilità sociale, impatto ambientale.

Costruire in modo sostenibile vuol dire:

 

  •  utilizzare materiali riciclabili così da preservare le risorse naturali
  • limitare dispersioni termiche
  • integrare fonti di energia rinnovabile
  • ridurre materiali di scarto in tutto il ciclo di vita dell’edificio

 

Pensa green, riduci la tua impronta di carbonio con noi

 

Gli impatti dannosi non sono generati unicamente dalle attività economiche ed industriali, ma anche dalle attività quotidiane di ogni individuo. Ogni azione deve essere orientata alla riduzione delle emissioni, così da velocizzare il processo di transizione verso la decarbonizzazione.

Grazie al calcolo della carbon footprint possiamo individuare e quantificare le emissioni derivanti da attività, prodotti, servizi.

 

La nostra analisi della carbon footprint consente di identificare, in tutto il ciclo di vita di un prodotto/servizio qual è la fase che più contribuisce all’impronta di carbonio, così da programmare interventi in grado di ridurla e rendere i tuoi prodotti a basso impatto ambientale. Non solo ottimizzi il tuo business, ma acquisisci maggiore credibilità agli occhi dei consumatori sempre più attenti al rispetto dell’ambiente e all’utilizzo di prodotti sostenibili.

 

Scopri tutti i vantaggi del nostro servizio di carbon management e della certificazione carbon footprint. I nostri esperti ti aspettano!

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