Questo contenuto è stato aggiornato in data 12/10/2021
La ripresa economica delle imprese italiane va supportata e lo Stato sceglie di farlo ponendo l’accento sull’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale. Il Made in Italy può davvero fare la differenza nel mercato internazionale, specie se supportato dalle numerose misure stanziate dallo Stato e dagli enti dedicati. Scopriamole insieme.
Piano transizione 4.0: gli incentivi che favoriscono l’innovazione aziendale
Con la firma del 26 maggio, il Ministro Patuanelli approva il decreto del Piano Transizione 4.0 per favorire il Made in Italy e sostenere le imprese italiane.
Il Piano transizione 4.0 mette a disposizione risorse finanziarie da distribuire in progetti volti ad innovare le imprese del territorio puntando sulla digitalizzazione, sulla formazione e sugli investimenti green. L’attuazione del decreto comporta l’approvazione di misure già previste nella legge di bilancio 2020, quali:
- Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, materiali e immateriali: per le imprese che intendono avviare una trasformazione digitale dei processi produttivi esistenti;
- Il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design: particolarmente interessante per chi vuole aumentare la propria competitività nell’ottica dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale;
- Il credito d’imposta formazione 4.0: per chi vuole potenziare le conoscenze del personale in tema di industria 4.0 e trasformazione digitale.
Perché favorire la digitalizzazione aziendale?
Il Covid-19 ha stravolto l’economia del paese, ma ha anche fatto emergere i deficit delle nostre imprese. Chi non ha potuto lavorare perché provvisto di soluzioni abilitate allo smart working, deve ora correre ai ripari ed implementare strumenti e software capaci di monitorare, analizzare e lavorare da remoto.
Inoltre, chi davvero vuole aumentare la propria competitività deve implementare soluzioni internet of things; elementi che automatizzano il passaggio delle informazioni dalle macchine al personale e consentono di snellire attività e procedure lavorative.
Voucher digitalizzazione PMI: l’intervento delle Camere di Commercio
I prossimi mesi saranno caratterizzati da una serie di bandi volti a promuovere la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane. I voucher digitali i4.0 stanno attirando, ad esempio, l’attenzione di molte realtà imprenditoriali.
Di cosa si tratta? Di voucher digitali messi a disposizione delle imprese italiane dai PID – Punti Impresa Digitali – per supportare l’acquisto di servizi di consulenza, formazione e tecnologie 4.0.
Spetta alle Camere di Commercio territoriali pubblicare i bandi ed emettere i voucher; le stesse dettagliano le somme a disposizione e le scadenze. I bandi sposano gli intenti del piano industria / transizione 4.0, quindi possono essere sfruttati solo dalle imprese che scelgono di implementare soluzioni tecnologiche e digitali.
Chi può beneficiare dei voucher digitali?
Le PMI e le MPMI (Micro piccole e medie imprese) residenti nello stato italiano; sia singole che in gruppo, perché aggregate in qualità di partecipanti ad un progetto comune.
Bando voucher digitali i4.0: un po’ di dettagli utili
Al fine di agevolare l’accesso delle imprese ai contributi stanziati con i voucher digitali 4.0, elenchiamo di seguito quelli attivi e di prossima scadenza:
- CCIAA Trapani: scadenza 15/10/2021
- CCIAA Benevento: scadenza 15/10/2021
- CCIAA Avellino: scadenza 15/10/2021
- CCIAA Ravenna: scadenza 25/10/2021
- CCIAA Foggia: scadenza 30/10/2021
- CCIAA Crotone: scadenza 10/11/2021
- CCIAA Cuneo: scadenza 15/11/2021
- CCIAA Treviso-Belluno: scadenza 30/11/2021
Gli imprenditori italiani interessati ai voucher digitali devono restare in allerta e consultare periodicamente i bandi emessi dalla Camera di Commercio di competenza.
Sostenibilità ambientale: i contributi stanziati che premiano l’impegno delle imprese
Le imprese che intendono potenziare il proprio business nel rispetto dell’ambiente possono approfittare dei contributi messi a bando per: finanziare l’implementazione di un Sistema di Gestione dell’Energia ISO 50001, conseguire certificazioni ambientali – come la EPD e la Carbon Footprint – oppure per supportare investimenti per attività di energy management (es. diagnosi energetica), incluse attività di consulenza.
A tal proposito, sono attivi i seguenti bandi:
- Regione Valle d’Aosta: fino a data da definire
- Regione Emilia-Romagna (Fono Energia): scadenza 15/11/2021
- Regione Lombardia (Bando efficienza energetica PMI 2021): scadenza differenziata per linea di intervento
- Regione Umbria (Bando “Energia”): scadenza 30/11/2021
- Regione Marche (Bando efficienza energetica e rinnovabili): fino a data da definire
- Regione Lombardia: scadenza 31 marzo 2022 (esaurimento risorse per le provincie di: Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza Brianza, Pavia e Varese). É ancora possibile presentare domanda per le provincie di Brescia, Mantova e Sondrio;
È bene ricordare che chi sceglie di aumentare il volume dei propri affari seguendo percorsi sostenibili potrà sicuramente giovare dell’approvazione di stakeholder e consumatori.
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