Negli ultimi anni stiamo assistendo ai cambiamenti dei modelli di produzione e di consumo, in cui emerge un’offerta di prodotti sempre più integrata, personalizzata, volta ad una maggiore attenzione alle necessità del cliente. I canali di distribuzione, a loro volta, si stanno innovando, grazie alle nuove sfide e opportunità che si presentano nel mercato. La spinta all’evoluzione è stata stimolata dai cambiamenti che hanno caratterizzato sia il settore distributivo, con l’emergere di e-commerce e marketplace, sia quello produttivo, incentrato su prodotti sostenibili e biologici.
Innovazione e produzione: perché investire nella vendita online
Il comparto produttivo richiede grande attenzione da parte di tutta la filiera.
È necessario rivedere le modalità e le tecnologie di produzione che spesso risultano poco attente agli impatti ambientali connessi: sfruttamento eccessivo di materie prime, utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili, emissione di sostanze inquinanti, impiego di materiali non sostenibili per il packaging e una scorretta gestione dei rifiuti.
Sfruttare le potenzialità delle innovazioni tecnologiche e dei canali commerciali alternativi consente di aumentare la produttività, migliorare la gestione delle imprese e promuovere al meglio prodotti e servizi. I marketplace hanno la capacità di diventare un punto di riferimento per i consumatori, con il vantaggio di poter espandere il business a livello internazionale.
Approfondiamo di seguito perché è importante per le aziende produttrici investire nella vendita online.
Canali di distribuzione: tipologie e metodi alternativi
I canali distributivi si distinguono principalmente in diretto e indiretto.
Il canale di distribuzione diretto è tale quando tra il venditore e l’acquirente non vi sono intermediari – agenti, grossisti, distributori al dettaglio – . Un esempio di direct marketing è rappresentato dagli e-commerce.
Il canale di distribuzione indiretto prevede, invece, la presenza di uno o più intermediari.
Nel primo caso abbiamo un canale corto in cui il dettagliante compra dal produttore e vende al consumatore; nel secondo caso abbiamo un canale lungo, in cui il produttore vende al grossista, il quale gestisce la distribuzione o una rete di agenti incaricati della promozione in determinate aree di mercato.
Un fenomeno molto importante, specie per l’agricoltura italiana, è rappresentato dalla diffusione di canali commerciali alternativi: un fondamentale strumento per lo sviluppo dei mercati locali, delle produzioni tipiche e dell’economia rurale. Generalmente, i consumatori associano ai prodotti locali caratteristiche quali freschezza e genuinità, adozione dei metodi di produzione ambientalmente sostenibili, tracciabilità, intesa come origine geografica del prodotto.
L’elevato impatto ambientale, dovuto alle tecniche agricole di produzione intensive e ai trasporti su grandi distanze, porta il consumatore ad apprezzare una produzione sostenibile, caratterizzata da un minor uso dell’energia ed emissione dei gas serra.
Come incrementare lo sviluppo dell’agricoltura italiana: la ricerca Ismea
Ismea – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – ha realizzato diverse indagini sul tema della vendita diretta e della filiera corta, con l’obiettivo di evidenziare le potenzialità dell’agricoltura italiana, gli strumenti più adeguati per l’incremento della competitività e il miglioramento della posizione degli agricoltori nella catena del valore, obiettivo, tra l’altro, della PAC – Politica Agricola Comune.
Negli ultimi anni, le produzioni di qualità certificata, biologiche e a Indicazione geografica, hanno registrato tassi di crescita importanti, in termini di domanda, offerta e certificazioni. I dati Istat ed Eurostat rilevano che nel 2017 le superfici biologiche hanno oltrepassato 1,9 milioni di ettari rispetto al 2010; il valore delle vendite biologiche, incluso il settore della ristorazione, ha superato i 2 miliardi di euro.
Opportunità per le aziende agricole: vendita diretta e filiera corta
Dalla ricerca Ismea emerge il confronto tra aziende agricole che vendono tramite marketplace e aziende con proprio e-commerce: le prime risultano caratterizzate da un’età media dell’imprenditore più bassa e da una dimensione inferiore. Un canale, quello del marketplace, in cui vendere prodotti agricoli on line, forniti da aziende partner di uno specifico territorio e gestiti da uno o più agricoltori; ciò a vantaggio di una fornitura continua delle materie prime e la presenza di competenze relative a vendita e logistica all’interno dell’azienda stessa.
La filiera corta rientra tra i canali alternativi di successo per le aziende agricole, in quanto anche la strategia commerciale è definita dall’imprenditore, senza intermediari. Si può raggiungere un mercato più vasto, ci si può presentare con un ventaglio più ricco di prodotti, con la possibilità di ottenere margini economici più interessanti. Inoltre, l’interazione diretta tra produttore e consumatore stimola al miglioramento e all’evoluzione, per quanto riguarda le innovazioni di prodotti e servizi offerti sul mercato.
La filiera corta: un vantaggio per produttori e consumatori
La filiera corta favorisce lo sviluppo economico di aree rurali marginali e riduce i rischi attribuibili al potere del mercato dei grossisti. La rivitalizzazione delle aree rurali crea un nuovo modello di sviluppo: il consumo di prodotti locali può rappresentare la strada per preservare il territorio rurale, a vantaggio di aziende agricole che possono insediarsi in aree urbanizzate. Inoltre, attraverso la filiera corta, si possono ridurre gli imballaggi, limitando l’impatto ambientale legato a produzione e smaltimento del packaging.
Vendere prodotti agricoli online valorizzando prodotti e territori
Promuovere e riqualificare il territorio e i suoi prodotti è una delle sfide più difficili, ma il panorama moderno e la digitalizzazione possono offrire tante opportunità da sfruttare.
L’Associazione nazionale La Spesa in Campagna è nata come iniziativa per valorizzare i territori, la filiera corta e la qualità dei prodotti agricoli. Gli obiettivi di questa iniziativa sono orientati a:
- favorire le relazioni dirette tra agricoltori e consumatori
- far conoscere la storia e la qualità dei prodotti, da chi sono stati realizzati e quali sono i Paesi di origine
- garantire prezzi equi correlati ai processi produttivi, senza passaggi intermedi nella filiera
Il consumatore può acquistare mediante diverse modalità – dall’e-commerce al contatto diretto – da tutte le aziende che hanno aderito all’iniziativa.
Il progetto Campagna Amica è nato, invece, con l’obiettivo di creare un’aggregazione di produttori, in risposta alla forte domanda di made in Italy da parte dei consumatori. Si tratta di una rete internazionale che coinvolge più di 10.000 realtà di vendita diretta, in grado di trasmettere al consumatore una garanzia sull’origine agricola e italiana dei prodotti acquistati.
Perché le aziende produttrici preferiscono i marketplace?
Il marketplace rappresenta una modalità di vendita on line vantaggiosa sia per il venditore sia per il consumatore: i prodotti hanno una maggiore visibilità e riescono a raggiungere e attrarre anche utenti lontani. Rispetto ad un e-commerce di proprietà, non vi sono costi di realizzazione di un sito privato, né gestioni di pagamenti e logistica, in quanto se ne occupa la piattaforma stessa.
Gli utenti prediligono questo canale poiché vi è assistenza continua prima, durante e dopo le vendite, facendo sentire l’acquirente più sicuro e tutelato.
Amazon è uno dei marketplace più conosciuti e sfruttati a livello internazionale; consente anche alle piccole aziende produttrici di approcciarsi al mondo on line, analizzare il mercato e la concorrenza. Inoltre, è fortemente impegnato nella creazione di un modello commerciale sostenibile, per i clienti e per il pianeta.
Shipment Zero: l’impegno di Amazon per un futuro sostenibile
Emissioni zero sul 50% delle spedizioni entro il 2030: è questo l’obiettivo che Amazon intende raggiungere attraverso miglioramenti in termini di processi materiali riciclati, investimenti in elettrificazione e iniziative per l’energia rinnovabile.
Un ordine Shipment Zero è spedito senza l’aggiunta di imballaggio Amazon o con un imballaggio a impatto zero. SIOC – Ships In Own Container – è un livello di certificazione del programma Frustration-Free Packaging, il quale certifica che l’imballaggio originale del prodotto è progettato per essere spedito senza ulteriore packaging.
Climate Pledge Friendly riconosce i prodotti che apportano miglioramenti in termini di sostenibilità. Per ottenere questa qualifica un prodotto deve possedere una certificazione che ne attesti la sostenibilità; è contrassegnato nei risultati di ricerca, nelle pagine prodotto e in una sezione dedicata dello store, così che l’utente possa scoprirlo e riconoscerlo in modo più pratico.
Il numero di clienti che cerca prodotti con una certificazione di sostenibilità è in forte crescita, poiché sempre più consapevoli di quanto le proprie scelte siano in grado di incidere sull’ambiente.
Integra la sostenibilità nel tuo business attraverso le certificazioni ambientali
Diventare socialmente più responsabili e abbracciare un approccio sostenibile è vantaggioso per l’ambiente, le imprese e i cicli produttivi. Integrare la sostenibilità nel business è il motore della strategia imprenditoriale; consente di poter rispondere alle aspettative e ai bisogni di clienti e stakeholder, accrescere la competitività e i guadagni.
Essere un’azienda sostenibile ti consente di vendere online sui marketplace internazionali che adottano sistemi di selezione venditori basati sulla sostenibilità. Inoltre:
- incentivi il consumatore a scegliere te piuttosto che un altro venditore
- promuovi una produzione efficiente e responsabile
- partecipi attivamente al processo di decarbonizzazione
Intraprendi con noi un percorso virtuoso, grazie alle certificazioni ambientali: le aziende sostenibili, con certificati di qualità, hanno una redditività superiore rispetto alla media.